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Starcontrol – The Ages Of Dreams (Autoprodotto, 2012)

Secondo EP per il trio della provincia nord milanese, cinque tracce che appoggiano su suoni che pescano direttamente negli anni ’80: batteria dai suoni elettropop – Persian Carpet, Forever Unknown -, chitarra che mai diventa acida anche se effettatissima e sembra quasi che si rifaccia a qualche bella idea di John Squire (ai tempi di I Wanna Be Adored) o ai pezzi più scuri dei My Bloody ValentineQuestion Mark – per non parlare dei New Order. A un anno dall’uscita del loro primo album, gli Starcontrol si domandano se è lecito ridurre il sogno a una sola età e si/ci rispondono con canzoni che, rispetto alla vena decisamente pù dark sentita nei pezzi di precedente produzione, in pochi attimi prendono il volo sfiorando quasi la psichedelia.

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The Strange Flowers – The Grace Of Losers (Autoprodotto, 2011)

Dai che non sono fuori tempo massimo per parlare dell’ultimo disco affidatomi nell’ormai anno scorso. Non lo sono neanche gli Strange Flowers che, da Pisa con furore, propongono la loro ultima creazione, The Grace Of Losers, caratterizzato da un pop intriso di suoni molto molto sixities. E’ molto probabile che non manchi fra i quattro Fiori Strani un fan dei primi Yardbirds o Small Faces o Monkees (R.I.P. Davy Jones) o Kinks o una qualunque band iniziante per ‘The’ in bilico tra caschetti e semiacustiche e il freakbeat-garage, dato che non manca davvero nulla a questo album per essere più che apprezzato da chi valuta positivamente il genere – Hemerick G., A Million Words To Say – . Anzi, dirò che non sono neanche tanto velati pure dei riferimenti alla scena MADchester dei primi anni ’90 – Evelyn’s Face o Mary Ann’s Dream Factory sembrano nate per essere suonate da John Squire (a proposito… vero che lo sapete che gli Stone Roses si sono riuniti e tornano in Italia a fine Luglio?).

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