La lunghezza non è tutto #11
Dalle Girlpool Harmony muove un primo passo in solitaria. Dystopia Girl si compone di un quarto d’ora di musica in cinque brani. Inizia zuccheroso, ma come se a cantare per …
La lunghezza non è tutto #11 Read Moresince 1997, our two cents on indie/punk/post/electronica and more…
Dalle Girlpool Harmony muove un primo passo in solitaria. Dystopia Girl si compone di un quarto d’ora di musica in cinque brani. Inizia zuccheroso, ma come se a cantare per …
La lunghezza non è tutto #11 Read MoreNegli ultimi anni è apparso con sempre maggiore evidenza quanto sia importane il ruolo del fonico per la riuscita di un buon disco, così anche i non addetti ai lavori pian piano hanno iniziato a riconoscere e ricordare i nomi di Steve Albini, Steve Austin, Bob Weston, Jim O'Rurke, Jack Endino (spesso anche in virtù della loro carriera parallela da musicisti). Anche in Italia due o tre nomi del panorama indipendente sono saltati fuori dal cilindro molto frequentemente, basti pensare a Fabio Magistrali, a David Lenci e recentemente a Giulio Favero (ed ovviamente in questa sede mi limiterò solo al panorama indipendente). In una nazione dove più di metà della popolazione è ben contenta di avere il governo che abbiamo ed in cui la fuga di cervelli è ormai all'ordine del giorno (anche il mio è scappato parecchio tempo fa e devo dire che la mia vita è migliorata di molto), accade che anche altri talenti prendano armi e bagagli e se ne vadano via così com'è successo anche a Marc.
Marc Urselli ovvero il fonico di John Zorn, Laurie Anderson, Lou Reed, Eric Clapton… Read MoreAmmetto di essermici avvicinato quasi per caso. Nel modo più tipico poi: dal momento che qualcuno lo criticava, oltrettutto per il singolo del momento, immediatamente ha attirato la mia attenzione. Malcom Mc Laren si farebbe un mezzo sorriso. E francamente dopo tutta questa indie-noia fatta di forma, formine e formaggi, direi che un sano, anzi sanissimo, ritorno alla tradizione più classica e genuina delineata dallo stesso hit single, è quanto di meglio auspicabile per la musica italiana. Bobby Soul quindi, genovese, genoano e con alle spalle un curriculum vitae di tutto rispetto infarcito di collaborazioni illustri: Senzasciou, Blindosbarra, Roy Paci, Voci Atroci e altri tra i più importanti rappresentanti del rock indipendente italiano. Sul singolo Maschio #1 cosa c’è da aggiungere? Un titolo che non scandalizza certamente nessuno e che, per quanto mi riguarda, fa venir voglia di correre in edicola a comprare Men's Health piuttosto che le solite riviste musicali.
Bobby Soul E Il Maschio #1 Read MoreQuando queste righe saranno consegnate alla Rete delle reti, Pasqua sarà andata e venuta in un battibaleno, col suo significato di morte e resurrezione per chi conserva un barlume di religiosità. Non io. Mai avuta manco un'oncia, se è per quello, e men che meno in questi tempi disastrati. Nello specifico di quanto leggete qui sotto, tuttavia, la cosa non conta nemmeno un po'. Qualche settimana fa ho finalmente rimesso ordine tra le riviste del 2006 e, sfoglia di qua e rileggi di là, ho fatto due conti. Mi è venuta la pelle d'oca nel redigere la lista – solo mentale: guai anche a considerare di prendere in mano una penna – di chi se n'è andato dal variopinto e rutilante mondo del "rock". C'è un problemino, da qualche anno in qua: i musicisti che hanno fatto la storia (piccola o grande, non conta) divengono sempre più vecchi, scoprendosi, e scoprendoli noi, normali uomini. Quelli che non ci hanno rimesso le penne da giovani & belli, per incidenti o – come dire – malattie professionali, sono arrivati fin qui e rischiano di salutarci da un dì all'altro, né più né meno dei simpatici e solari vecchietti della bocciofila che incrocio al parco pubblico il sabato mattina.
Rock And The City – Death Is Not The End? Read More