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Sakee Sed – Alle Basi Della Roncola (Mousemen, 2010)

Quelle contenute in Alle Basi Della Roncola, esordio dei Sakee Sed, sono canzoni da balera, o da saloon, suonate con "sentimento westernato". Viene infatti in mente il primissimo Bugo, quello dei dischi su Wallace e Bar La Muerte, riletto però in chiave country (ancora più country!). Quindi pianoforte, banjo, chitarre, ukulele, voci un po' stonate, cori. Nei brani più strutturati, Whisky & Coke per esempio, si può sentire qualche eco di Black Heart Procession, ma senza troppa malinconia e con molta approssimazione. I testi, nella maggior parte dei casi in italiano, sembrano molto in linea con le tematiche battute da Le Luci Della Centrale Elettrica o Il Pan Del Diavolo, con esiti altalenanti, ma che fan pensare che ci deve essere qualcosa nell’aria che respirano queste nuove leve di aspiranti cantautori (ma non so se cantautore è la parola esatta).

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Guano Padano – S/T (Important, 2009)

La spina dorsale della band di Capossela dà forma a questo interessantissimo progetto "cinematico e sognante" (mai termine fu più appropriato) che ha davvero poco a che spartire con il celebre autore di Ovunque Proteggi. Emblematicamente anzi, le note di ogni singolo brano dei Guano Padano sono descritte con minuzia e passione proprio da Joey Burns, mente di Calexico e costola di Giant Sand. E' evidente che Alessandro Stefana e Zeno De Rossi siano follemente innamorati di quel tipo di rock da frontiera (e chi obbiettivamente non lo è?), perfino di quello immaginario di Morricone, tanto da scritturare "il fischiatore" di tanti spaghetti Alessandro Alessandroni.

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Il Pan Del Diavolo – Sono All’Osso (La Tempesta, 2010)

Ancora loro. Finalmente loro. Abbiamo aspettato questo disco per l'intero 2009, andandoli ad ascoltare perfino alla Festa di Radio Onda d'Urto a Brescia. Non c'é un motivo particolare per cui Il Pan Del Diavolo piaccia così tanto se non perché è al contempo lontanissimo da qualsiasi moda o atteggiamento ma trascinante come una Jailhouse Rock fatta da Cinico Tv. Pietro Alessandro Alosi è ancora vestito e impomatato a festa come un redneck dello Zen di Palermo. La produzione non è scalcinata ed essenziale come ai tempi del primo Ep: stavolta incontriamo persino qualche strumento elettrificato o sintetizzato, ma sempre con misura, decorazioni che non stravolgono, ma accentuano o sottolineano questo strano ed unico fenomeno del panorama musicale.

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Il Pan Del Diavolo – S/T ( 800A/Malintenti, 2009)

Avevamo terribilmente bisogno di questo duo siciliano: al 50% amaro come una sbronza cattiva e al 50% dolce e grind come una poesia di Alda Merini. Il vero condimento di questa band è un folk and roll senza briglia o fronzoli come se Rino Gaetano fosse ancora vivo e combattesse insieme a noi. Nessuna menata, nessuna posa, nessun feticismo, solo un distillato di voodoo Violent Femmes sempre a metà strada tra il mezzogiorno e il delta del Mississippi.

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