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Lleroy – Soma (Blinde Proteus/Bloody Sound Fucktory et al., 2013)

Beh. Per farla breve: uno degli Io Monade Stanca mi contatta per sapere se si può parlare dell’ultimo disco dei Lleroy, trio – che dire power è poco – di Jesi, che è proprio una bomba. Io ascolto pensando chissà se è vero, mi pare più che vero, accetto ed ecco qua. Nel dettaglio: chitarra (più che tosta e diretta, direi asfaltante – Tignola, Don Peridone), basso e batteria (che martellano senza pietà alcuna – Cuoridleone -) al secondo lavoro che si regge egregiamente su pezzi di una potenza assoluta. Quel che sul bus, pur avendo le cuffie, fa girare la gente nelle tue vicinanze con occhi strabuzzanti.

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Luca Collepiccolo: da Blast a Blow Up magazine, il Lester Bangs capitolino?

Non ho mai amato l'idea di critica musicale e nonostante lo menzioni nel titolo, Lester Bangs mi mette tristezza, la pseudo sociologia di Simon Reynolds mi annoia ancora di più, per non parlare dei suoi epigoni dell'ultima ora che passano da ascoltare i Bluvertigo (… e in questo non ci sarebbe nulla di male), a "trovarsi" esperti di musica indipendente o addirittura di avanguardia dopo cinque minuti, ma in fin dei conti questa è la patria dei "tuttologi", il paese in cui tutti siamo più furbi e genericamente "più meglio" degli altri. Nonostante questo, capisco l'utilità delle riviste, della critica (di quella un po' meno) ed nonostante uno poi diventi un rompi coglioni come il sottoscritto, nessuno è "nato imparato" e quindi è normale che i più giovani e i "non addetti al settore" cerchino qualcuno che li accompagni e li orienti. C'è stato un tempo in cui da sbarbatello sono stato un avido lettore di riviste e c'è stata qualche "penna" che mi ha influenzato nel comprare dischi e nello sperimentare gruppi nuovi, Luca Collepiccolo è una di queste.

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AA.VV. – Guitars, An Anthology Of Experimental Solo Guitar Music (Setola Di Maiale, 2010)

Qualcuno dei più attempati la fuori ricorda quella mitica compilation intitolata Guitarrorists? Beh… si trattava di un doppio lp e cd che conteneva pezzi di Lee Ranaldo, J Mascis, Wayne Coyne e compagnia. Questo doppio CD-r è la continuazione ideale di quello che era stato fatto ai tempi. "Una antologia di chitarra sperimentale solista", forse è l'unica cosa su cui mi sentirei di dissentire, si tratta di sperimentazione per chitarra? di tecniche inconsuete, di chitarrismi strani, sghembi, di estremismi chitarristici e di cacofonie o di melodie aliene ma non so si tratti di vera e propria sperimentazione: per altro cosa è sperimentale e cosa non lo è? Ed in base a cosa lo decidi, caro amico critico da salotto? facciamo che me lo chiedo io stesso e tutti ci diamo la nostra risposta.

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Dogs For Breakfast – Rose Lane Was Tucker’s Girlfriend (Subsoud, 2010)

Nell'esplorazione del nuovo underground italiano i Dogs For Breakfast si incastonano perfettamente tra le facce più interessanti di quest'anno. E sono anche "nel giro giusto", come direbbe il Bugo, osservando le collaborazioni succose di questo lavoro: Luca T. Mai (Zu, Psychofagist), il Blocco A e il suo stesso mentore Giulio "Ragno" Favero. Senza ombra di dubbio hanno le potenzialità per assurgere all'olimpo del post-metal italiano al fianco di Dead Elephant, Inferno, Psychofagist e Vulturum. Staremo a vedere quale longevità artistica saranno in grado di mantenere.

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