Father Murphy/HMWWAWCIAWCCW – 7″ split (Aagoo/Avant!/Boring Machines/Brigadisco et al., 2011)

Sotto la benedizione di ben sei etichette e con echi di tuono in lontananza, entriamo nella prima facciata a 45 giri dell'universo oscuro e minimalista di questo split ad edizione limitata con i Father Murphy che, con la traccia Jesus, si ispirano in qualche modo all'omonimo pezzo dei Velvet Underground. Chi è abituato alle loro danze macabre non potrà che apprezzare l'ennesima riproposizione di atmosfere lugubri, deviate, quanto profondamente devote anche se non si è capito ancora a quale entità.

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OvO, nel Cor della bestia

Abbiamo recensito i loro dischi, scritto dei loro concerti, passato le loro canzoni nel podcast: l’unica sezione del nostro sito a non aver ancora incontrato gli OvO era quella delle interviste. Approfittando dell’uscita del nuovo disco su Supernatural Cat e delle imminenti date estive, colmiamo la lacuna e diamo la parola a Bruno e Stefania che ci parlano del presente del passato e del futuro del loro inclassificabile progetto.

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Owls – The Night Stays (Rare Noise, 2011)

In genere il catalogo Rare Noise non incontra i miei gusti, anche in quei casi dove non posso che riconoscere la qualità dei prodotti. Così, quando mi è capitato fra le mani il disco degli Owls, ho pensato subito al peggio: la voce calda e antica di Tony Wakeman (Sol Invictus e già nei Death In June) combinata coi freddi beat elettronici di Eraldo Bernocchi e Lorenzo Esposito Fornasari. Faccio ammenda: il disco è eccellente e cospargendomi il capo di cenere passo a parlarvene.

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Antonello Cresti – Lucifer Over London (Aereostella, 2010)

Sarebbe ahimè troppo sostenere che questo libro, dall'eloquente sottotitolo di "Industrial, folk apocalittico e controculture radicali in Inghilterra", vada a colmare una lacuna per quel che riguarda l'editoria di genere in Italia. Più corretto è dire che si tratta di uno dei primi tasselli, dopo una manciata di titolo usciti per Shake e Stampa Alternativa, che si preoccupa di analizzare uno dei fenomeni più interessanti della musica di fine XX secolo e che purtroppo rimane confinato, almeno per quel che riguarda la percezione comune, negli angusti ambiti della dark music.

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