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The Letter Yellow – Walking Down The Streets (Autoprodotto, 2013)

E’ una bella cover dove campeggiano cerchi concentrici colorati come lo spettro della luce ad introdurmi nel mondo dei Letter Yellow. Il trio di Brooklyn (del quale un terzo è anche parte dei Live Footage, già recensiti qualche tempo fa) esplora le strade di New York con canzoni che parlano di incontri, aspettative, rush hour, té solitari presi in piccoli café mentre si compie l’immaginario del freddo nelle strade, sguardi incrociati nel camminare veloce verso una destinazione.

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Dashboard Confessional – Dusk And Summer (Vagrant, 2006)

Dopo lo sconfortante Sound The Alarm dei Saves The Day, anche Chris Carabba (già nei Further Seems Forever) getta alle ortiche quel poco di buono che ci aveva offerto con album come l'acustico The Places You Have Come To Fear The Most e il più rock A Mark, A Mission, A Brand, A Scar, per molti una versione ancora più facilona e accessibile degli ultimi Death Cab For Cutie. Il valore aggiunto di una band come Dashboard Confessional è sempre stato minimo: snobbati, se non proprio presi per il culo, da molti autorevoli colleghi (penso a Conor Oberst), testi a presa diretta a volte troppo superficiali (se confrontati con quelli di Bright Eyes, ad esempio) contenenti tutti, ma proprio tutti, i più abusati luoghi comuni di una relazione amorosa.

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