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Beachwood Sparks – The Tarnished Gold (SubPop, 2012)

Da quasi tre lustri in circolazione i Beachwood Sparks sono tra i migliori, ai nostri tempi, nel riproporre una sonorità folk pop fortemente immersa nella West Coast anni ’60/’70. Dopo una lunghissima pausa, ritornano in questo assolato fine giugno 2012. Se il mondo girasse bene, sarebbero stati loro a dover essere consacrati all’epoca piuttosto che gli osannati Fleet Foxes o Bon Iver, con rispetto parlando per i due ultimi nomi. Un po’ freak, un po’ hippie attempati ma genuini e senza pericolose derive di hipsteria e hipsterismo da fine impero.

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The Bitter Tears – Jam Tarts In The Jakehouse (Carrot Top, 2009)

Chicago, si sa, è considerata da almeno vent'anni a questa parte come una vera e propria Mecca di un certo tipo di sound a metà tra le elucubrazioni noise (vedi Shellac) e le movenze sbilenche di derivazione krauta tipicamente post-rock (leggasi Tortoise). Di recente, poi, si sono aggiunte al quadro le sfuriate atmosferiche di bands come i Pelican, che non hanno fatto altro che donare alla Windy City un'aura ancor più "sperimentale". Ma, ovviamente, nella capitale dell'Illinois c'è anche molto altro, ed ecco giunto un motivo valido per far luce su quest'altra faccia della medaglia.

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