Sylvano Bussotti – Brutto, Ignudo (Amirani, 2011)

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A forza di flirtare pesantemente con la musica contemporanea l'Amirani ci è caduta dentro, o forse ci era già caduta dentro da piccola, un po' come Obelix nella pozione di Panoramix. Per inaugurare una vera e propria collana dedicata alla musica contemporanea si parte con un lavoro firmato e dedicato a Sylvano Bussotti già allievo di Dallapiccola, Stockhausen, e Cage. Il cd si compone di una serie di tracce audio che riportano un'intervista fatta dallo stesso Gianni Mimmo con Bussotti e da una serie di composizioni eseguite da Rocco Parisi ai clarinetti e da niente po' po' di meno che Gianni Lenoci al pianoforte, quindi una coppia di tutto rispetto.
Nel compositore milanese comunque non è facile trovare delle influenze marcate dei due maestri stranieri, al più ho trovato alcune scorie di Dallapiccola, ma stiamo parlando di un compositore maturo e non di un piccolo emulo che sta muovendo i suoi primi passi e nel perdurare dell'ascolto la sua impronta stilistica risulta piuttosto marcata. Nelle tracce presenti in questo lavoro il pianoforte occupa una posizione centrale e Lenoci (che mi aveva già colpito per alcuni altri suoi lavori su questa stessa etichetta) lo riesce ad addomesticare con le doti del migliore dei domatori e come credo possiate immaginare Parisi non è da meno. Per quel che mi riguarda le interviste a Bussotti (in italiano) sono il valore aggiunto di questo disco, nelle risposte compaiono episodi inediti su Berio, Alain Delon, Stockhausen e altre battute che forniscono un ritratto molto umano del compositore, restituendo un calore inedito ad un genere che troppo spesso non oltrepassa la soglia del calcolo matematico.