Squadra Omega – S/T (Holidays/Boring Machines, 2010)

La Squadra Omega va certamente annoverata fra quei gruppi le cui produzioni discografiche, seppur buone, pagano inevitabilmente dazio alle ottime performance live, risultandone spesso una copia sbiadita o quantomeno incapace di restituire l’atmosfera quasi ritualistica delle esibizioni. Questo disco, che esce come LP con 7″ one side su Holidays e CD ecopack su Boring Machines, batte una strada che permette di superare almeno parzialmente il problema (e non mi riferisco alla presenza del vademecum per invocazioni diaboliche stampato sulla sleeve).
Senza deviare troppo dalle coordinate consuete, jam prevalentemente strumentali prive di asprezze e ricche di melodie, suggestioni vintage montate su strutture moderne, la Squadra gioca la carta di frazionare i pezzi (le precedenti prove erano tutta in traccia unica) dando vita, se non proprio a tipiche canzoni, almeno a brani che consentono un ascolto più versatile (in continuum o per singoli episodi), con partiture maggiormente compatte e suoni più densi. Il trait d’union col passato è racchiuso nella prima metà del disco, nelle dilatazioni e nei riverberi di Murder In The Mountain, che si espandono per tutta la facciata del vinile, mentre una voce narra un tetro racconto noir. Successivamente il suono si fa più corposo con The Mistery Of The Blue Sea, tre minuti scarsi di batteria tribale, bei giri di chitarra, voce sussurrata e mentre i cambi d’assetto all’interno del gruppo si susseguono (non ritroviamo mai due volte la stessa formazione, passando da un massimo di sei a un minimo di due elementi) incontriamo i due sax battaglieri che si affrontano su tappeti di doppia batteria in Hemen – Hetan! Hemen – Hetan! e i riff cadenzati e incisivi che spaccano in due la fino a quel punto tranquilla Ermete. Esaurite le facciate dell’LP si passa al 7″, dove il finale è affidato a All The Words You Can Find, che credibilmente aggiorna il verbo hawkwindiano nel breve volgere di quattro minuti. Non dubito che tutti gli elementi qui presenti, inseriti nel vortice sonoro che è la Squadra Omega dal vivo, regaleranno altre e forse migliori sensazioni, ma questa resta comunque la miglior incisione del gruppo, capace di farne intendere le potenzialità senza sacrificare l’autonomia dei pezzi.