Momento di felice iperattività per uno dei gruppi più psicotropi della penisola: da poco abbiamo tolto dal lettore l’ottimo disco uscito per Holidays e Boring Machines che già la Macinadischi sforna dalla propria fucina questo vinile 10″ (con annesso CD), prime 200 copie con copertina in alluminio e nome del gruppo inciso a punzone.
Quattro sono i pezzi che occupano le due facciate per venti minuti di musica, una durata che un tempo sarebbe stata coperta da un solo brano, mentre consueto è l’assetto variabile che ancora una volta fa sì che non si ritrovi la stessa formazione in nessuna delle tracce, con tutti che suonano tutto passandosi chitarre di ogni tipo, bassi, sintetizzatori, batterie (spesso doppie), percussioni, sassofoni, senza che le composizioni risentano di questa ipertrofia strumentale. Stilisticamente Le Nozze Chimiche prosegue il discorso iniziato nell’album precedente, quello di un maggior frazionamento dei brani e della conseguente facilità d’ascolto, anche se mancano i pezzi di più facile presa come era All The Words You Can Find (qui la voce è praticamente assente se non per un breve recitato in reverse). Resta comunque questo un disco godibilissimo, che sul primo lato viaggia in bilico fra storto rock beefheartiano col sax a cazzeggiare in luogo della voce (Murder In The Country) e atmosfere oppiacee che altererebbero anche il più retto degli straight edge (quello di far provare certe sensazioni ai non devoti a Shiva è certamente uno dei maggiori meriti della Squadra Omega), mentre la seconda facciata è occupata dallo spettro pinkfloydpompeiano di Avviso Agli Imprudenti e dal brevissimo assalto hard rock di Copper, brusco ma piacevole ritorno alla realtà dopo tanto stonarsi. Ottimo compendio di freakitudine assortita, Le Nozze Chimiche è il disco perfetto per allietare le vostre long hot summer nights, psicotrope o meno che siano.