Silent Carnival – My Blurry Life (Vollmer Industries, I Dischi del Minollo, Toten Schwan, 2023)

Dalla Sicilia più cupa e tormentata tornano i Silent Carnival. Marco Giambrone, Caterina Fede ed Alfonso de Marco hanno costruito nel tempo una compattezza di intenti in uno slowcore plumbeo che si riallaccia al folk più buio di scuola americana. Aprono ospitando Marcella Riccardi e la sua voce nell’intensa Broken Pictures, portandoci poi in un western in bianco e nero per la successiva Jenny Saville, tra voci fantasma ed i fiati di Luca Serrapiglio. Spesso sembra di camminare nella desolazione, con il risuonare di una musica che non appartiene più a quel tempo. Quasi fossero vecchie leggende le canzoni del trio ci aprono paesaggi aspri, brulli e bloccati, come un’isola mediterranea fuori stagione. Suono, produzione e scrittura sono di altissimo livello, tanto che mi riesce difficile pensare ad un disco meglio riuscito in quest’ambito quest’anno. Con loro, Crime & the City Solution e Bärlin, tanto per citare qualche mia fissa targata 2023, avremmo un bel terzetto di dannati coi quali macerarci per intenderci. Qui il tono è più ovattato ma c’è quella maledizione, quell’incaponirsi, quel tormento che scava i fossi camminando in cerchio, come nella Circle dove il verso “i’ll give you all my trouble” si sposa con una certa leggerezza d’insieme, portata dal contro canto di Caterina. Questa vita offuscata raccontata da Marco Giambrone e sodali appare reale e sofferta: l’unica differenza fra la nostra e la sua sta nella bellezza e nell’eleganza con la quale riesce a raccontarla. Crime, l’ultimo brano, è l’unico brano scritto insieme al nucleo operativo del progetto, quindi con Caterina ed Alfonso. È un brano che potenzialmente apre altre galassie alla poetica della formazione sicula: vellutato, sulfureo, sinuoso. Femminile diremmo, non solo per la voce di Caterina. Quando queste parti si uniranno ne uscirà un nucleo che non farà più prigionieri, come i migliori duetti insegnano, da Nick a Cat a Kylie a Jane a Serge. Intanto si stanno scrutando, esprimendo a modo loro degli splendidi racconti di una vita travagliata.