Sex On Toast + Pivixki – 13/10/10 The Toff In Town (Melbourne)

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Il locale scelto per stasera è centralissimo e fa parte di un complesso molto particolare: un intero edificio di cinque piani è utilizzato per una serie di ristoranti, locali, negozi, fino al tetto su cui è piazzato un pub all'aria aperta in cui ci si siede circondati dai grattacieli della city. Al secondo piano l'ottima sala concerti del Toff In Town ospita la residenza mensile del mercoledì: per Ottobre i Sex On Toast preceduti dai Pivixki; arrivati perfettamente in orario ci accomodiamo ai tavolini per primi e aspettiamo l'inizio dei concerti.
Ed è proprio con il gruppo che ci interessa di più che inizia la serata: i Pivixki infatti sono il duo di Anthony Pateras e Max Kohane, connubio particolare tra il primo, noto musicista contemporaneo coinvolto in una miriade di attività, e il secondo, batterista grindcore (al momento in forze ai fantastici Agents Of Abhorrence, delizia dei molti grinders locali e non solo) ma anche coinvolto in altri svariati gruppi di tutte le forgie; la coppia, autrice da poco di un disco d'esordio, sfoggia tutto il virtuosismo di cui è in possesso, lasciandosi andare in brani alla velocità della luce in cui il pianismo contemporaneo di Pateras è letteralmente fracassato dai colpi della batteria di Max. Un plauso va senz'altro ai due non solo per le capacità tecniche mirabolanti, ma anche alla mancanza di remore nel suonare in barba a schemi e generi predefiniti; brevi pause, un po' di nervosismo da parte del batterista ultra-perfezionista e giusto prima di annoiare il concerto finisce, lasciando una strana sensazione che dopo poco si materializzerà in un nome: in pratica abbiamo visto una versione contemporanea di Emerson, Lake And Palmer… ma senza Greg Lake per fortuna! Dopo un lungo cambio di palco iniziano a suonare i Sex On Toast, in pratica un gruppo di ragazzini, eccellenti musicisti che si dilettano stasera principalmente nel fare i cazzoni tra battutine e risatine cogli amici hipsters nel pubblico e poi anche mostrandoci la loro bravura nel coverizzare e tritare un po' tutto tra Morricone, easy listening, jazz, disco '70: con un'impostazione tra lo scolastico e il Mike Patton; gradevoli ma nulla di più: certamente dimostrano una maturità musicale che qui in Italia arriva verso i quarant'anni, e loro ne hanno a malapena venti! Lasciando il locale non ci facciamo mancare neppure il siparietto del buttafuori che con ottime maniere cerca di colloquiare con l'elegantone completamente stranito dall'alcool che ha cercato di entrare senza pagare: certe cose in fondo non hanno confini.