SDH – Fake is Real (AVANT!, 2023)

Ritmi torbidi, elettricità a scudisciate, una voce, quella di Andrea P. Latorre, che sembra uscire dai nostri sogni più oscuri. Con Fake is Real, secondo album dei catalani SDH, acronimo che sta per Semiotics Department Of Heteronyms, entriamo in un tunnel di musica pop ed electro buia, con dei flash luminosi a delinearne i contorni. Il suono, gestito da Sergi Algiz è pulito, deciso, valorizza le linee vocali, stagliate nell’ombra. Balance parte dritta e penso a Barcellona, quando al mio primo ed unico Primavera Festival mi godetti Miss Kittin & the Hacker dal vivo quasi vent’anni fa. In Fake is Real c’è pulsione, vita e tormento che non lasciano via di scampo che pendere dalle labbra del duo: brani diretti sui quali scuotersi, oscuri o luminosi ma egualmente ficcanti, a mostrare lati di se nascosti senza riuscire ad eliminare completamente la loro faccia nascosta (o reale).nessun riempitivo, i nove brani sono sostanza in pieno movimento, con delle punte memorabili quali Denial ed Hectic. Fake is Real è un tunnel da percorrere più volte, fino a mandare a memoria i suoi segnali, i movimenti. I concetti. Fresco all’ascolto tanto da non farci sentire noia e stanchezza, torrido al contatto dalla bontà della materia trattata, spudorato ci avvolge, facendo cadere paure e difese, liberandoci tramite il ballo.