Scowl. Quintetto di Santa Cruz al ritorno dopo l’esordio del 2021 ed un più che discreto hype che li ha visti approdare su Dead Oceans, collaborare con Taco Bell per uno spot andato in onda nella recente coppa del mondo femminile di calcio e molto altro (tipo ricevere gli apprezzamenti dei Limp Bizkit ed esibirsi al Coachella).
Una potenziale rampa di lancio nel mondo dorato del pop portando però avanti un prodotto hardcore tirato, con una voce che salta meravigliosamente fra un cantato clean super pop e la cattiveria furiosa. Catchy, superorecchiabili e massicci, tanto da ricordare nei momenti migliori i Beastie Boys più hardcore di Aglio ed Olio (influenze nipponiche comprese, quindi la versione con Soba Violence, chiaro?) così come l’eredità di molto pop-punk ‘90 californiano. In questo però Kat si staglia e la profondità con la quale riesce a montare siparietti pop-noise praticamente perfetti come Fantasy la dice lunga sulla qualità del progetto. Ma l’intero album corre su un crinale pop-hardcore assolutamente encomiabile, si prenda una Tonight (I’m Afraid) o le aperture sotto stereoidi di Fleshed Out. Tutto già sentito? Certo. Fuori dal tempo? Senz’altro, ma che ce ne fotte? Dal vivo rischiano veramente di essere una mina vagante, ed un double bill con loro ed i Chat Pile potrebbe essere la cosa più eccitante da mesi a questa parte. Non succederà, è ovvio, ma questa trasformazione fra cattiveria, pop, colori e distorsione è includente, appiccicaticcia, irresistibile. Il bubblegum punk di brani come Let You Down, la melanconia di Suffer the Fool (How High Are You?), il finale in crescendo di Are We All Angels.
L’album degli Scowl non ha un attimo di cedimento e pur non inventando nulla di nuovo dimostra di riuscire a surfare con costanza e brutalità in un mondo ormai oberato di prodotti musicali dicendo la sua in maniera chiara ed incazzosa, sorprendendo i propri ascoltatori con verr e proprie magie quali quelle dell’ultima traccia, dove la musica sembra accartocciarsi su se stessa rallentando per farsi ad ogni giro più sinuosa e decisa.
Scowl – Are We All Angels (Dead Oceans, 2025)
