Saya Gray – Saya (Dirty Hit, 2025)

Radici scozzesi, giapponesi e canadesi, genitori musicisti, un mix dal quale difficilmente Saya Gray poteva sfuggire. Di ritorno dopo il debutto 19 Masters ed i due successivi EP con Saya allunga probabilmente la sua esile ombra sul pop contemporaneo più ricercato, della quale possiamo scommettere sarà protagonista nei prossimi anni. A tratti r’n’b, a tratti accennato di folk-pop, una voce cristallina e libera, Saya gestisce e produce un gioiellino che ci entra sottopelle. Concepito in un soggiorno nipponico post-rottura sentimentale Saya è pop sapido e personale, capace di scivolare nella seduzione di Line Back 22 oppure nella semplice, grande narrativa pop con How Long Can You Keep Up a Lie, dove sembra realmente di immaginarla vicino ad un angelo nella luce e nella pace, sciabordio strumentale e via andare. L’impressione è che Saya riesca con pochi tocchi a costruire scenari per far diventare universali i propri spunti, esondando con una personalità affascinante. È perennemente centrata e viaggia, trascinandosi con sé in un mondo che rischia di essere ancora agli inizi e già sembra magico e sfaccettato. Musica pop attuale e centrata, nella quale perdersi e con la quale cercare traduzione e fusione, magari sulla scia dell’uscita di suoni digitali che sembrano già trasportarla altrove…teniamola comunque vicina a noi, sapendo che fra qualche anno probabilmente la sentiremo anche sulle radio generaliste, intanto mandiamo i testi a memoria ringraziando chi ce la fece conoscere inizialmente (thanks Luca!)…