Sara Lunden & Andrey Kiritchenko – There Was No End (Nexsound, 2007)

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Non so quanto spazio venga dato sulle riviste italiane ad Andrey Kiritchenko, ma per quel poco che posso fare vi consiglio di prestare attenzione sia a lui che alla Nexsound, anche perché se il suo nome e quello di vari musicisti elettronici ucraini recente sta continuando a girare non è per caso. Se l'avete sentito armato di acustica a fare elettroacustica quasi melodica o vagamente ambientosa, se l'avete sentito lavorare quasi dark ambient o industriale a base di field-recordings è ora di sentirlo in veste quasi pop e l'occasione è arrivata grazie ad uno scambio culturale con il quale lo Swedish Institute ha invitato quattro musicisti della repubblica non più sovietica in terra scandinava. Il caso ha voluto che all'elettroacustico ucraino venisse affiancata questa cantante ed il risultato è un disco di elettronica poppettosa in cui il cantato da pop raffinato svedese (e quindi jazzeuse-bacharachiano) incontra un Kiritchenko in salsa rosa e quindi, sì frammentato, improvviso, rumorista soft, manipolatore, ma anche melodico. Andrey in quest'occasione oltretutto si potrebbe supporre si sia anche armato di chitarra ed invece synth e sei corde sono tutte di Sara Lunden come anche i pezzi e quindi il boss della Nexsound si è limitato al suo armamentario consueto a base di field-recorings, elettronica, oggetti, batteria, etc. Elettro-pop molto morbido e vagamente melanconico che potrebbe ricordare il cantato dei Cardigans montato su di un'elettronica con reminiscenze Too Pure di gente come i Pram (il cui Stars Look So bright… è e rimane un disco eccezionale). Quest'ultimo sapore è dovuto quasi completamente al fatto che i pezzi sono stati scritti interamente dalla Lunden e poi lavorati, tagliati, prodotti con l'intervento dell'ukraino. Un disco piacevole seppur diverso e neppure lontanamente paragonabile ai lavori in solo dell'ex russo, quindi i fan di Kiritchenko sono avvisati.