A otto anni dal precedente Further Conversations, i Sabot di Christopher Rankin e Hilary Binder riprendono il lungo dialogo musicale iniziato nel 1988. Sponsorizzato da Mario Basso, il nuovo Clear EP contiene quattro tracce che rinvigoriscono una distintiva visione strumentale per solo basso e batteria, quadrando il cerchio con personalità e un linguaggio significativo.
L’apripista Edge of Clarity spinge verso territori jazz core carburati con forti inflessioni noise, carica di stacchi assassini, aperture, riprese e cambi di tempo a costruire un suono puro e senza compromessi, quasi un manifesto della visione indipendente del duo. Le tracce del passato vanno in questo caso ricercate in album frontali come D.I.O. Discorso che vale anche per la successiva The Hunt, traccia che galvanizza un approccio funk dentro territori post-core e contundenti, ricercati e forieri di prospettive.
Due pezzi potenti a cui fanno da contraltare sull’altro lato del vinile Fall There, traccia che articola la pronuncia tipica dei Sabot con un sapore punk rock deviando in tirate più dritte, ma senza farsi mancare slittamenti di inquadrature e tagli sincopati, mentre il funk-core della schietta Paper, Chissors, Rock punta alla frenesia in cerca di diramazioni discordanti per poi aprire a rallentamenti sludge e chiudere in distorsione.
Roba di qualità che ci fa augurare alla band un ben tornati di cuore, incuriosendoci inoltre per i loro piani futuri.