Roberto Fega – Daily Visions (Creative Sources, 2012)

RobertoFega_2012

Ottimo manipolatore di suoni, Roberto Fega intaglia il suono con sapienza artigianale attingendo dalle fonti più disparate, da una parte sfruttando le capacità evocative degli strumenti acustici (contrabbasso, vibrafono, tromba, chitarra acustica, fisarmonica), catturati e rimontati all’interno di austere e filiformi strutture elettroniche, dall’altra entrando nei meandri di un suono sintetico apertamente free-form. Poi ci sono le voci, appositamente cantate, o catturate sul campo, o ancora provenienti da interviste e film. Il risultato è una musica fine, granulare, che si insinua piano nel canale uditivo, generando inquietudine e malinconica allo stesso tempo. Per certi versi, in più di un’occasione, mi sono tornate in mente cose di Stock, Hausen & Walkman quando non The Books, Matmos, Tapes. Nondimeno c’è di fondo un umore jazz e anche la pratica dell’improvvisazione deve rivestire una certa importanza tra questi suoni, si ascoltino gli efficaci passaggi di tromba e vibrafono disseminati lungo il percorso. Pur se l’ascolto non è dei più semplici, lavori di questo genere vanno presi come un flusso sonoro in cui perdersi e dal quale lasciarsi trasportare verso le proprie personali suggestioni, per cui dopo l’inizio apparentemente “freddo” e “chirurgico” e spesso impregnato delle frequenze più acute della tavolozza sonora dei primi tre pezzi (Apnee DAmore, Assuefazioni, In Exion), per quanto mi riguarda Vite Che Non Possiamo Permetterci (che titolo fantastico!) e la successiva Europe Is Burning rappresentano, oltre che il cuore del disco, l’essenza dell’arte di Fega: i suoni semplicemente ti circondano e si insinuano sempre più in profondità e senza che chi ascolta possa rendersene conto, ci si ritrova immersi totalmente nelle composizioni, tanto che diventa difficile fare altro che non sia ascoltare concentrati. Per Un Finale Diverso e Ricordi Mai Sopiti, infine, rapiscono definitivamente, trasportando l’ascoltatore in un vibrante paesaggio sonoro denso di stratificazioni astratte. Gran bel lavoro.


www.myspace.com/fegaroberto