Ritual Union Bristol, 29/03/2025, Various location Bristol

Inizia la nuova stagione degli happening musicali nella mia e vostra Bristol.
Ho rinegozionato il mio contratto di lavoro per il 2025 in modo da avere più sabato liberi possibile, giorno tipico per eventi bristoliani e inglesi di questo tipo.
Cioè mi faccio un mazzo così il venerdì notte, il sabato mattina si dormicchia come capita e poi da pranzo fino a notte immersione totale rimbalzando a piedi tra i locali del centro con almeno una trentina di gruppi nuovi da sentire/vedere e il mio contapassi impazzito sempre tra i 15.000 e i 20.000 passi in quelle poche ore…caffè a camionate, visioni mariane da disidratazione e da eccesso di giri di chitarra pop e di quattro quarti, postura e articolazioni alla Joe Biden…tutto questo solo per voi.
Poi ditemi che non vi voglio bene…
Si comincia subito con la benedizione del Papa.
Prima tappa alla Rough Trade, dove danno i braccialetti/ lasciapassare per tutti i posti del festivalone. Trovo anche uno dei boss non solo della giornata ma della scena bristoliana in genere, e colgo la palla al balzo. “Ciao boss, hai una penna con te? Mi puoi indicare per cortesia i gruppi migliori da vedere e quali sono i tuoi preferiti in assoluto?”
“Certo,con piacere! Ecco, tra questi ti dico pure la mia Top 3: Keg, CVC ma soprattutto…”
“Fermo, te lo dico io: l’unica band tra queste di cui ho gia’ trattato su Sodapop da mesi, prima ancora di vederli dal vivo oggi per la prima volta…i Gurriers!”
“Yeah you are the man!”
Thumb up e me ne esco dal locale con passo come se indossassi la maglietta “big dick is back in town”

Comincio un po’ tardi, colpa del traffico,dei bus e di Trump(così, a caso)
Sono concentrato soprattutto sui live dalle 3 di pomeriggio in poi, in preascolto non mi hanno detto un granché le prime band del festival a parte gli Unlucky, cresciuti di sicuro a pane e Fugazi, Philippe Nash cantautore acustico con bel tocco e personalità e gli Zalizo peraltro già visti mesi fa, una band in cerca di una sua collocazione artistica.

Keg: meh, mi aspettavo di più dal loro live, viaggiano bene su disco, ancora un po’ acerbi dal vivo, tempo al tempo.

Tooth: persi per un pelo pubico, ma so che mi piaceranno a prescindere in futuro. Siete nel mio mirino.
Possibile oroscopo simile anche per The Shania Twainsaw Massacre, staremo a vedere anzi sentire.

The Orchestra(For Now): arrivo al loro live piuttosto passivo, pensando ad altro, e invece pam,che botta! Tanti strumenti, tante soluzioni, tante idee,tutte al posto giusto nel modo giusto. Slint, GSYBE ma anche Tropical Fuck Storm e Black Country New Road… a modo loro, nel 2025.
Strepitosi. EP nuovo digitale appena uscito,testi super pure quelli.

Punchbag: facciamo finta di non aver visto ne’ sentito niente. Che e’ meglio. Povere Bananarama, si staranno rivoltando nella tomba…

Spacestation, Automotion: nulla mi dicono su disco, nulla mi dicono dal vivo.
Arrivederci e grazie, good luck

Getdown Services: la vera sorpresa della giornata.
Prodotti da Breakfast Records, label locale che i mattocchi freak non se li fa scappare mai mai mai. Quindi gia’ partiamo bene.
Sembrano due appena usciti dal peggior bar di Caracas dopo aver girato un B-movie porno degli anni ’80. Sguaiati e scanzonati, testi micidiali alla Sleaford Mods su base dj gommosa funky. Gia’ idoli delle folle.
Freschi di nuove tracce da dicembre, non riesco a schiodarle dallo stereo della mia auto.
Speriamo restino cosi’, sempre e solo cosi’.

Essence Martins: me ne sono andato dieci secondi prima di innamorarmene. Potrei essere suo nonno. Bella, brava, dolce, pura, felice di stare sul palco e davanti a un pubblico. E il pubblico sereno e felice con lei.
Non ho l’eta’ per amarti, come cantava Nina Hagen se non erro…

TTSSFU: non mi entrano, né su disco né dal vivo. Rimandati a settembre.
Non bocciati solo perche’ piacciono alla gente che (mi) piace

CVC: alla grande,come su disco del resto, niente di nuovo quello che fanno ma che freschezza, ragazzi…
pronti per grandi palchi e grandi platee

Gurriers: il mio festival finisce con loro, so gia’ che le band successive sono fatte per richiamare la folla e il populometro poi va in tilt…
Belli compatti e massicci anche su un palco da 2000 spettatori come questo.
Da verificare solo la tenuta della voce del cantante su lunghe serate/lunghi tour ma dovremmo esserci senza problemi… una band da supportare, decisamente.

Al prossimo festival, bella gente!
Evviva Bristol sempre!