RAAA Performing Arts Festival – 7-10 settembre 2023, Brescia

La seconda edizione del RAAA – Performing Art Festival di Brescia – un progetto BAO (Brescia Arts Observatory)/Ass. Cult. Lampedée APS – viene a cadere nell’anno in cui la città, in coabitazione con Bergamo, è capitale italiana della cultura e il programma si presenta particolarmente ricco e interessante, all’insegna della molteplicità di linguaggi, temi, luoghi e della collaborazione fra realtà diverse.
Il tema dello spazio, in particolare, è centrale in questa edizione, con gli eventi che troveranno casa in vari luoghi della città, ambienti aperti a tutti ma mai neutri, anzi, sempre significativi e dotati di una propria identità o di una volontà di ridefinirsi che influenza, se non addirittura contribuisce a formare, la performance che vi si svolge.
Dopo una gustosa anticipazione nei giorni dal 2 al 6 settembre, con Enlightened Paths, installazione audio/luce curata, negli spazi del Museo Diocesano, dalle studentesse del secondo anno di scenografia, illuminotecnica e progettazione di spazi sonori dell’Accademia di Belle Arti di Santa Giulia, dal 7 settembre il festival entrerà nel vivo con concerti, conferenze, film e performance.
Dal punto di vista musicale, proprio il primo giorno, Luca Formentini (che già abbiamo incontrato su queste pagine) presenterà il set elettronico  Topografia Urbana Emozionale, ad introdurre l’esposizione delle installazioni di Albano Morandi a Palazzo Averoldi. Il giorno successivo Neunau (anche di lui abbiamo spesso scritto), in collaborazione con la performer Elisabetta Consonni, darà forma dal vivo all’installazione Ablazione Sonora dedicata allo scioglimento del ghiacciaio dell’Adamello, un’esibizione che si annuncia all’insegna dell’ambient più oscuro e della musica concreta e che si terrà al Parco dell’Acqua, ai piedi delle mura del bastione di Canton Mombello.
Il 9 settembre, al Teatro Sociale, INorchestra ensemble che nasce dall’unione delle orchestre sinfoniche Euphonia, con sede a Brescia, e La Nota In Più di Bergamo, due realtà che operano nell’ambito del disagio psico-mentale, eseguirà, in collaborazione con Maurizio Rinaldi (chitarra ed elettronica) la Sinfonia N. 9 In Mi Minore Op. 95 Dal Nuovo Mondo di A. Dvoràk. L’esecuzione sarà replicata, il 24 settembre, a Bergamo. A metà strada fra musica parlata e suonata sarà la coinvolgente lezione-concerto dedicata a György Ligeti tenuta da Fabrizio Ottaviucci (anche di lui abbiamo qualcosa) presso la Pinacoteca Tosio Martinengo: riflessioni e improvvisazioni pianistiche basate sulle teorie del maestro ungherese.
Totalmente dedicato alla parola, ma con le arti performative come tema, sarà invece il tardo pomeriggio del 7 al Vulcano Studio, dove Massimo Tantardini presenterà, in un dialogo con Carlo Susa, il suo volume Performance Glitch.
Per tutti i giorni del festival, presso il Bunkervik (un ex rifugio antiaereo della Seconda guerra mondiale), sarà allestita l’installazione Sonicosmos, che traduce i dati provenienti dall’Universo in suoni e li accompagna a un’installazione luminosa di Stefano Mazzanti, mentre al parco Benenson, dall’8 al 10, Elisabetta Consonni rifletterà, in una performance che richiederà la partecipazione attiva del pubblico, sugli elementi che operano una partizione dello spazio urbano.
All’insegna di una totale immersione nell’ambiente cittadino saranno tre appuntamenti in tre giorni successivi, a partire dall’8 settembre, con il walkshop Walking For Scores a cura di Elena Biserna, il workout incentrato sulla pratica del parkour curato dall’associazione sportiva Move Out e la visita, arricchita da installazioni luminose e sonore, ad uno dei percorsi sotterranei che attraversano la città, evento curato dalle associazioni Spettro e Brescia Underground.
Un viaggio raccontato su pellicola sarà invece quello che proporranno Giuseppe Spina e Giulia Mazzone col loro Dove Vanno I Vecchi Dèi Che Il Mondo Ignora?, domenica 10 al cinema Nuovo Eden, evento che chiuderà il festival.

Qui il programma completo e dettagliato.