2022, Bristol, è la sera del 18 luglio e sono qui al bowling in centro per vedere un gruppo italiano, i bolognesi Leatherette.
A fare la serata con loro i locali Ex Agent e Quade, due gruppi che in quei mesi hanno cominciato a girare come pazzi e a suonare sempre ovunque e comunque. I bolognesi non mi dicono un granché, sono in troppi sul palco, hanno forse troppe idee diverse e ognuno vorrebbe dire la sua ma non c’è fisicamente e musicalmente spazio per tutti. Bella energia e voglia di fare casino col pubblico, per ora tutto qui.
Ex Agent ancora oggi stanno girando come trottole ogni settimana per i locali del centro storico.
Forse hanno perso le chiavi di casa e pure il GPS per tornare a casetta la sera, chissà.
Ma l’ostello a Queens Road non c’è più?
Per ora non mi dicono proprio niente. Ocio che una specialità tipicamente bristoliana è fare un disco della madonna “dal nulla”, noi siamo qua sempre sul pezzo, “ciò che deve accadere cade” diceva il titolare di una impresa edile di demolizioni tale Lindo Ferrett… ah,no.
I Quade sono la seconda band della serata e vanno di acerbo post rock con uno spiccato protagonismo del violinista cantante. I pezzi stanno in piedi e camminano bene, ma tutto qua??
Non si fermeranno mai fino ad oggi.
Non passerà settimana che io non veda loro in programma da qualche parte in città.
E oggi che succede?
Succede che mi incasinano il programma di un corposo festival, suonano un sabato pomeriggio proprio in contemporanea con un progetto che aspettavo da mesi, Voice Actor, che tra l’altro non si capisce quanti siano, una lei di sicuro, forse un lui, boh.
Stesso locale con due sale separate, palco davanti per i quattro Quade, sala sul retro per il set di electronics + proiezioni video della Voice Actor (confermato, è una donna, molto ma molto brava anche live)
Attimi di autentica magia quando le mura che separano le due sale fanno passare ed interagire le due performance in contemporanea. Comincio allora a rimbalzare tra le due gigs, venti metri a piedi ma un trip eccezionale. Noto che al live dei Quade ci sono molte più donne tra il pubblico, e tutte estasiate, rapite dai quattro artisti.
In effetti è musica per sognare, per immaginare, per ricordare, per dimenticare.
Al secondo pezzo mando un messaggio in una chat musicale, del tipo “che due balle sti Quade, fanno post rock di 25 anni fa, scena di Chicago, identica!”
In effetti è così, l’intro di “See Unit”, proprio la seconda traccia del nuovo disco che (a nostra insaputa e credo anche degli organizzatori) stavano suonando in anteprima mondiale.
Il resto del loro secondo e nuovo album dei Quade e’ invece una macchina del tempo nel tempo stesso, pezzi che scorrono e ti abbracciano senza soluzione di continuità.
Si sono fatti un mazzo così suonando ovunque, poi hanno caricato tutto il loro bagaglio di emozioni, sensazioni, idee in un posto sperduto del vicino Galles, ed ecco qua un disco ipnotico e magnetico.
Come sono cresciuti, dove sono arrivati, chissà dove andranno ancora, dove ci porteranno.
Piacerà anche a chi non ama le tracce da oltre 5 minuti.
Un serio, serissimo candidato a disco dell’anno.
Quade, “The Foel Tower” (2025, AD93) + anteprima mondiale live 5 aprile Bristol
