Era forse dai tempi dell’attacco di Here’s Where The Strings Come In dei Superchunk che non mi entrava in testa un riff pochi secondi dopo aver pigiato il tasto play. Anzi forse no: poco tempo prima cercai in tutti i modi di scambiare un modesto disco dei Cold Water Flat appena acquistato (cugini meno dotati dei Buffalo Tom) con Where You Been dei Dinosaur Jr, che avevo ceduto a un mio amico perchè influenzato negativamente dal giudizio (due pallini su cinque) preso sulla storica rivista Metal Shock. Poi il negoziante maliziosamente ha messo sul piatto il cd ed è partita Start Choppin’ a volume a palla. Frustrato, smisi di comprare Metal Shock e il giorno dopo mi fiondai per masterizzare una copia del cd a casa dell’amico avveduto. Questa digressione rispecchiava la spasmodica attesa per l’uscita di un disco e la difficoltà di poterlo ascoltare in qualsiasi forma e formato, tanto da fare troppo affidamento sul recensore di turno, il tuo oracolo del momento su carta. l’indie rock anni ’90 quindi: solo canzonette e quasi una religione. I Purling Hiss non sono altro che il tuttofare Mike Polizze, un talentaccio che torna dal sottobosco di Philadelphia con un album dalle chitarre scoppiettanti, difficili quasi da contenere nel formato canzone. Se l’attacco di Yer In All My Dreams, senza troppo esagerare, mi ha riportato a quella sensazione provata col gruppo di Chapel Hill citata in premessa, Drag On Girard è un album che credo possa stupire anche i fan più smaliziati di J Mascis e Nick Saloman, se non altro per quello spirito di devozione nell’approccio alla chitarra. Out The Door potrebbe non sfigurare tra le hit dei Dinosaur Jr era Green Mind, mentre la traccia che offre il titolo al disco spazia dall’indie rock psichedelico matrice Bevis Frond. Tutto comuque suona incredibilmente fresco e grezzo, dalle tracce più melodiche a quelle più dilatate in cui la voce cede il passo al bending che fa parlare e urlare la chitarra. Un graditissimo ritorno e, per il sottoscritto, una bella scoperta.