Planet Brain – Forecasts EP (Function, 2011)

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Dopo l’album d’esordio nel 2007 e uno split coi londinesi Lebatol due anni fa, l’etichetta inglese Function Record pubblica il secondo album dei Planet Brain, trio del bellunese definiti dalla stampa inglese melodic modern-day shoegazers. Beh, inizierò col dire che personalmente trovo che, per chi usa – come si vede dal video di Why Bother – una testata Tiny (o Dual?) Terror della Orange, il termine ‘melodico’ sia un pò riduttivo: più che altro mi pare che in questi sei pezzi salti fuori una botta energica mica male.
Va bene la melodia – e At Least Since Monday, pezzo che sembra quasi portare la firma dei From Monument To Masses, batte effettivamente questa strada -, ma ascoltando – e innamorandomi follemente di – Yesteryear l’ultima cosa che viene in mente è quella: è il classico esempio di come struttura musicale semplice e alto dosaggio di sane ‘pestate’ al momento giusto siano in grado di dar vita a pezzi di impatto pazzesco… “I’m speaking through the void/ to explode into this mountain noise”… credetemi, mai citazione da testo fu più azzeccata.
Sarà che l’ep è stato marchiato – a fuoco – da registrazione e mixaggio di Giulio Favero (Teatro degli Orrori e One Dimensional Man… Che ce lo diciamo a fare?), sarà che i Planet Brain mi sembrano molto vicini a un indie prog che richiama certi momenti della carriera degli ahimè defunti Oceansize – e che solo per questo già mi hanno conquistato – ma, se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, ci si aspetta un album davvero grandioso. Tanto per fare un pò la simpatica, leggo che Marcello Batelli, frontman, è da poco anche chitarrista dei Non Voglio Che Clara. Mi sembra un ottimo acquisto. Speriamo che giungano buone nuove anche da quel fronte.