Piotr Dabrowski / Giacomo Salis / Paolo Sanna – Ahinsa (Dissipatio, 2024)

Poco o nulla si della genesi di questo nastro, fra il vocalist polacco Piotr Dajbrowski e gli italici Giacomo Salis e Paolo Sanna, all’insegna di una vocalità brada e di sparse percussioni e frequenze.

Da immediate ricerche Ahninsa dovrebbe essere il principio indiano della nonviolenza ed i sospiri di Piotr spingono nella direzione di una trance esperienziale, materica ed attraversata da agenti atmosferici che sferzano ed incrociano il nostro sentire. Per circa 26 minuti, sommando i due lati del nastro, i tre agenti si incrociano e giocano fra di loro con rimbrotti, scampanellii, battiti e sortire vocali. Ad uscirne è un rito più che una storia od un dialogo, una sorta di Captain Beefheart capitato in un ashram e convinto a provare nuove esperienze. Difficile dire se questo incrocio potrà mai avere un seguito, di certo il trio sembra aver raggiunto un equilibrio partendo da posizioni lontanissime ed assaggiato sprazzi di reale elevazione.

Un buon inizio, ascoltando il quale non è semplice trattenersi per aggiungere il proprio contributo sia vocale che strumentale, interagendo quindi con azioni che ci permettano di entrare a nostra volta nelle dinamiche di viaggio esperienziale, quali che fossero le intenzioni dei tre musicisti. Interessante sarebbe assistere ad un’esibizione del genere, godendo quindi di gesti, sguardi ed intese. In Ahinsa questo viene giocoforza a mancare non permettendoci di vivere a fondo l’esperienza, pur godendo della buona vibra espressa.