Grattugie, maracas ed astronavi. È lo scenario che appare appena iniziamo ad ascoltare lo scontro fra due teste, quelle di Panda Bear e Sonic Boom. Spiriti affini, divisi da dodici anni ed uniti in una coppia che mi ricorda moltissimo quella di William Shattner e Leonard Nimoy, purtroppo più uniti dalla TV che dalla musica (l’unico parto congiunto fu infatti Spaced Out, compilation di tracce singole dei due). Reset. Torniamo ai due odierni musicisti, che ricamano un bel bignami di spaced-out beach music in grado di alternare dronici effetti a vocalizzi yé-yé. Pizzichi di theremin e percussioni di cocchi, danno il meglio di loro quando le due voci riescono a rincorrersi distanziando i propri toni, come in una Everyday che odora di hashish e buona volontà, quasi un lavoro sulla relazione all’interno di una differente percezione. Oppure quando i profumi si fanno quelli di un gospel industriale, suonini e vocalizzi, che ad aggiungere le giuste immagini si allungherebbe la carovana del sottomarino giallo. La sensazione è che i due si divertano eccome, quasi come due calciatori che, esentati dallo stress della partita, tirino fuori dal cappello evoluzioni e tocchi in scioltezza. È un mondo bello e colorato, nel quale potrebbero essere a loro agio ospiti come Tim DeLaughter, Wayne Coyne, Gene Wilder e Ford Perfect. A tratti sembra vincere il cuore, a volte il cervello: la mistura fra i soggetti, l’ambiente (l’assolato Portogallo) e gli ingredienti di partenza danno luogo ad un dolce viaggio, drogadito e sorridente. Se voleste esserne passeggeri just chill, and enjoy…
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