“…Chi non sta da una parte o dall’altra della barricata è la barricata e notalle barricate ci diamo fuoco…”
P38 torna a fuoco, facendosi forte di una storia che acquista realtà e credibilità: Young Stalin, Astore, Jimmy Penthotal sono tornati ed hanno appena preso il potere.
Potrebbero vincere anche solo a forza di comunicati ed invece caricano le armi fra rime e suoni cruenti che compongono un puzzle, Dittatura, che sarebbe criminale sottovalutare.
P38 hanno un viaggio ed una poetica, che infetta la loro opera rap senza evitarne i luoghi comuni, declinati e bizzarri, ma assolutamente credibili, dove a Pyongyang Gramsci sta sul divano con la propria bella, in opposizione al datore del lavoro. Circo tribunale è la risposta alle persecuzioni subite, con ironia, cattiveria e lucidità come pochi prima di loro, tanto che facendo girare il disco il pensiero va indietro fino ai Piombo a Tempo, maestri di provocazione e calpi assetati dove più fa male. Così facendo rendono credibili storytelling di vita vissuta, in Brigate Posse giocano letteralmente con le parole scavando trincee con una Renault.
Quattro calcolando il produttore Grabe, col quale fra tecnica e cronaca, Enzo Bucarelli e David Bowie si vola letteralmente, entrando nella fumeria acre di Dittatura, brano centrale del disco, che apre letteralmente un tunnel oscuro, Gladio che è una vera e propria coltellata nel torbido, Bad Behaviour usa un sassofono per esprimere disagio in opposition, tra Irish fought e
Stalin swing. Tupamaros è l’ideale latino dei P38 così come Partito del lavoro ne era la controparte lover, mentre Scema è bassa marea nei Caraibi. Grazie è una botta onesta, filtrata da una visione personale, a svelare un lato della P38 maggiormente legato al sentimento e senza sovrastrutture. Cambiare il mondo si riappropria di quel che potrebbe essere il cantautore romano personale nel rap, a dimostrazione di un progetto che ha molto di più da offrire di quanto si veda in prima battuta. Certo, occorre guardare oltre a passamontagna e lotte armate, trovando un’onestà e cuori brillanti, ma a molti dei nostri ascoltatori potrebbero vedersi aprire strade ascoltando questo disco.
P38 – Dittatura (Autoproduzione, 2025)
