Orange – Certosa (Midfinger, 2009)

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L'album degli Orange arriva nelle mie mani corredato da un semplice booklet contenente i testi dei brani, e nulla più. Nessuna info sulla line-up, nessun detteglio sulle registrazioni. In compenso, all'interno campeggiano due enormi foto dei componenti: uno di loro è Francesco Mandelli, volto noto di MTV conosciuto come il "Nongio", qui impegnato alla voce e alla chitarra. Le tracce che compongono Certosa sono cantate sia in inglese che in italiano, una scelta apprezzabile ed interessante. Ma, come si suol dire, c'è sempre un però.
Mentre l'idioma anglosassone viene impiegato in maniera estremamente scolastica ed essenziale, infatti, le liriche nella nostra lingua non offrono molto di più, arrivando a risultati quali (02) 85 85, "non si trovano taxi/te la sei bevuta la Milano dei tempi di Craxi/Pillitteri Moratti Formentini Albertini/ dal Pirellone sparano i cecchini" (Milano Non E' New York). Il tutto accompagnato da un sottofondo sonoro che, nonostante la dovuta perizia del duo, suona troppo derivativo, seguendo uno schema "Brit rock'n'roll" di chiara ascendenza Oasisiana che nulla dona a livello di originalità. Ma non disperate, ragazzi: tutto sommato le forze ci sono, ora si tratta di far spuntare le idee. E vista la folla che questi Orange riescono ad attirare ai loro concerti (ove, il sottoscritto lo può confermare, la qualità migliora sensibilmente) per motivi di semplice "nomea", qualche sforzo in più potrebbe forse portarli ad aggiungere la parolina "meritato" a fianco al termine "successo".