One Man Bluez – Dirty Blues Lover (Bloody Sound Fucktory, 2017)

Super fuzzissimo blues in solitaria per il romano Davide Lipari che implacabile come tutti i bluesman tira dritto dieci pezzi che farebbero impazzire il barone Bob Log III (con cui Davide si è già tra l’altro esibito). L’album va giù fresco e dissetante come un thè ghiacciato nella calura estiva e benchè sia già il sesto per l’artista, contenutisticamente è pieno zeppo  di cose da dire. Vorrei precisare che Dirty Blues Lover nonostante la sbandierata dichiarazione di intenti rimane anche un disco concettualmente punk, nella volontà e nell’aggressione frontale, esattamente quanto lo sono tutti i progetti di Mark Arm, William G.Weber (Chrome Cranks) ed Eddie Spaghetti (Supersuckers). Non siamo più in Italia quindi, non paghiamo più tributi o pedissequi scimmiotamenti, ma beviamo lacrime, sudore e sangue: i sapori del rock’n’roll senza compromessi e senza età. Ultima cosa: se a Roma passando da ponte Milvio vedete un barbuto con chitarra, tamburello e ampli tascabile, fermatevi qualche minuto e poi mettete una monetina nella custodia della chitarra. Potreste avere incontrato il diavolo in persona.