Om – Decapitalismo (Malintenti/Jestrai, 2010)

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Leggero abbassamento del tiro questa volta, pur proveniendo anche loro dalla nostra Tucson (Palermo), per gli Om. I cinque ragazzi siculi propongono un rock a 180° che, come per tanti artisti esordienti, ha troppe cose da dire, ma troppo poco spazio. La musica oscilla tra le coralità della Bandabardò e un piacevole ska sbilenco ricco di fiati e percussioni da ballare. Decapitalismo è comunque un bel disco che non ha nulla da invidiare algli entertainer dei nostri festival estivi. Infatti, se impazzite per Luf, Loschi Dezi e Yo Yo Mundi qui vi sentirete a casa tanto per produzione e arrangiamenti quanto per leggiadria compositiva. Gli inserti del piano e degli strumenti ad ancia sono gradevoli e strutturano le canzoni in modo equilibrato, dando respiro e mantenendo viva l'attenzione dell'ascoltatore. Certo, vien da domandarsi se, con tali doti tecnico-compositive, non potrebbero forse osare un po' di più nella sperimentazione (Io Potrei) e nella ricerca di nuove atmosfere. Sono comunque fiducioso per il futuro.