Nicholas Merz – American Classic (Aagoo, 2023)

Arrivo tardi, tardissimo su Nicholas Merz. American Classic è infatti il terzo disco da solista per l’ex Dartro. Voce baritonale e scrittura ed arrangiamenti maturi, come se i giovani slackers fossero cresciuti, avessero poltrone di pelle, scrivanie in mogano ed i migliori whisky.
Canzoni che scivolano via, a disegnare con sferzate molto interessanti gli states. Partito dalla Swowqualmey Valley per posizionarsi a Los Angeles tre anni fa Nicholas riesce a riproporre il suo Duvall sound posizionandosi sulla carta dei cantautori maturi e morbidi. Sono carezze gestite nel migliore dei modi, come a riportare un pezzo di provincia, quella contadina (il sale della terra come direbbe qualcuno) sotto i riflettori, spazzolandola e lucidandola senza snaturarla. Le corde sono oliate a dovere, le storie ariose e libere di prendersi intervalli strumentali carezzevoli, come in Instant Legacy.
È un cantastorie Nicholas Merz, un affabulatore. Come non amarlo davanti a verso come “you know, I never tried some cocaine but I hear it smells lovely…”. Quanto di meglio si possa desiderare per viaggiare con lui, dallo Stato di Washington alla California, facendoci scivolare il mondo addosso, con arrangiamenti che a tratti sfiorano quello cari a Kurt Wagner, su quel perineo che separa il soul dal country e ci fa vibrare insieme a lui… toccherà recuperare le sue precedenti uscite, maledetto fascino da uomo maturo!