New Starts – More break Up Songs (Fika, 2024)

New Starts. Quando lessi la prima volta il nome del progetto la mente subito mi voló a quel gioiellino quasi omonimo dei Giardini di Miró, ma qui si parla d’altro.

Darren Hayman dagli Hefner, Joely Smiths dagli Adults, Gilles Barret e Will Connor dei Tigercats.

12 Break-Up Songs per un autore che nella giovane età ha dato prova di poesia pura e crescendo non si è mai fermato, dimostrando di essere interdipendente da una forma di espressione, la musica ed il canto. Qui si va oltre, sintonizzano l’intero disco sul terzo album dei Velvet Underground, prendendo ispirazione da diversi mondi musicali, dando forza a brani che, dato loro il giusto tempo, sapranno entrare nel cuore di chi ama la musica pop meno scontata. L’attacco di A Little Stone mette le carte in tavola sin da subito, ritmi forsennati come un Jonathan Richman su un tapis roulant a Santa Fe, mentre Lou Reed arriva nella seconda canzone, o per lo meno il marciapiede battuto è il medesimo. Poi un umano calo di ritmo con le carezze di These the Corners e della toccante Don’t nerd Persuading. Sanno giocare con mano leggera e pesante i New Starts, con grazie e decisione. Azzeccano i ritmi assassini come in Asbestos Roof, dove la batteria di Will Connor colora una marcia tribale che lascia senza parole. La voce di Darren è miele puro, difficile togliere l’attenzione dal suono delle sue parole, con le immagini di strade, funerali, luoghi che ci passano davanti agli occhi in A Place To Be. La sensazione è che i New Starts siano riusciti a far vita ad un progetto coeso, pimpante e grassottello a livello di suono, con un’insieme strumentale che dà modo ad Hayman di limare canzoni pop cantautorali aperte, libere e spruzzate di umori e colori. In Pumpkins ci sento addirittura la Spagna in qualche modo, ma in generale c’è cuore, passione e sentimento. Certo, è il tema attorno al quale Darren Hayman ha sempre girato, così come la musica pop tutta, ma ascoltare un disco così spontaneo, fresco come il pane di giornata, ballare senza perdersi nello sterminato mondo del pop-rock beh, non ha pari.

Glie ne auguro 30 di dischi così ai New Starts, dove ci si abbona?