Mortification To The Flesh – Le Trésor Maudit (Final Muzik, 2011)

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La Final Muzik inaugura una nuova collana significativamente intitolata Eighties che si propone di rimettere in circolazione titoli di quel decennio, con attenzione particolare all’ambito industrial e gothic. L’onore di inaugurare la serie spetta ai tedeschi Mortification To The Flesh, autori, nel 1988, di questo album che annovera, fra i collaboratori, anche il nostro Giancarlo Toniutti.
In genere non è facile parlare di dischi lontani nel tempo, specialmente per il fatto di trovarsi al cospetto di opere già storicizzate. In questo caso però si tratta dell’unico disco del gruppo, tirato allora in sole 300 copie, e se non può porsi come testimonianza delle fasi iniziali di un percorso né come una tappa significativa, si presta perfettamente a restituire l’atmosfera di un periodo e di un luogo. Le Trésor Maudit, infatti, nonostante il titolo in francese e i testi in inglese è quanto di più tedesco si possa immaginare e non solo per la particolare pronuncia (impareggiabile l’effetto Ratzinger sul frammento di messa in latino contenuto nel pezzo che dà il titolo all’album): ritmiche squadrate, cadenze marziali e atmosfere gotiche e decadenti mischiate a cori chiesastici danno una chiara idea di quale fosse il substrato da cui è germinato quell’industrial neoclassico e marziale su cui etichette come la Cold Meat hanno costruito buona parte delle proprie fortune. Pur mantenendosi sempre piuttosto lontano da cadenze rock si tratta comunque di un album fruibile e ancor oggi assai piacevole, con belle melodie vocali che echeggiano la wave allora ancora in voga e tastiere che, per quanto possibile, stemperano i battiti da fonderia del leader Hubert Haverkamp. La ristampa aggiunge ai sei pezzi originali tre bonus che, una volta tanto, non sono dei semplici riempitivi, ma brano di qualità ripescati in qualche archivio.