Già tra i protagonisti acclamati di numerosi festivals, i Monte Mai, gruppo elvetico (il cui nome è anche una montagna del salernitano… non credo proprio siano connesse le due cose, ma chissà se lo sanno…) tornano dopo il loro primo lavoro del 2023 – Eye Sea Double – che aveva riscosso ottimi riscontri.
Un inizio di primavera e di album super spumeggiante – Phantasmagoric – apre il secondo disco dei tre luganesi che definiscono la loro musica Art Pop psichedelico. Fabio Besomi, Fabio Pinto e Anaïs Schmidt danno vita a un accattivantissimo lavoro easylistening che ha l’ottimo gusto di suoni elettronici From The Eighties, non per niente Tropicalpino accosta la loro provenienza svizzera a suoni caraibici.
Con pezzi come Japanese Girl, Space Of A Breath e Bizarre Mojo sembra di avere a che fare con un lavoro dal sapore glam dove Brian Eno possa aver messo mano, tracce che trovo bellissime, tanto lineari e pulite come melodie e costruzione quanto orecchiabili e ‘catchy’ da trovarmi a riascoltare le suddette innumerevoli volte.
Se Un Guru è una delle pochissime canzoni che vedono i testi in italiano – insieme a Ciondolare – presente nel lavoro: esercizio di stile che trovo davvero riuscito, tra vocalizzi mandati in loop e altri che congiungono le strofe a creare un tappeto sonoro che mi scava dentro fino a trovare somiglianza con qualcosa di Bjork.
Adoro l’eterogeneità di Troèpicalpino ch, pur avendo un chiaro fil rouge conduttore, annovera il ritmo martellante di Peckham Rye che è in netto contrasto con l’atmosfera sognante di Universe Can Dance, dove chitarre languide sono eccellenti segni di interpunzione per il brano o Plastic Rainbows, più di 13 minuti di traccia che accompagnano chi ascolta in un viaggio musicale eccellente, a chiudere ciò che penso sia un altrettanto eccellente disco.
L’uscita del disco precede una tournée europea mica male che dovrebbe fare anche tappa in Italia: sarà bene non perdersi il terzetto.
Monte Mai – Tropicalpino (Il Domani, 2025)
