Monsieur Gustavo Biscotti – S/T (6X6, 2008)

Era cosa impensabile, anche solo poco tempo fa, trovare a Mantova quattro musicisti interessati a sviluppare un progetto non banale e slegato dai facili modelli alternativo-MTVniani imperanti in provincia. Ora invece, grazie anche all'impegno di realtà quali la 6×6 Records e ai pochi posti che si sforzano di dare un palco ai gruppi più meritevoli, può accadere e i Monsieur Gustavo Biscotti, sebbene gravati da un nome che contribuisce a raggelare ulteriormente il già freddo inverno, si accreditano come punta di diamante di una scena locale che mai come oggi si dimostra attiva e in salute.
La formazione che scende in campo è insolita: due bassi, tastiere e batteria; non fosse per la totale assenza del cantato mi lascerei andare a spericolati paragoni coi Cop Shoot Cop. È invece un riferimento che calza solo parzialmente, più per la capacità di ordinare un discorso musicale lontano da quegli estri gratuiti che troppo spesso contraddistinguono i gruppi strumentali con assetto anomalo, che non per effettive analogie stilistiche. I sette pezzi del CD spiccano infatti per la scrittura accurata, che incanala la veemenza delle otto corde e la forza entro quadrate strutture percussive; sta poi ai synth, sapientemente dosati, dare quel po' di melodia che completa il tutto. Semplificando, possiamo identificare due tipologie di brani: quelli più lineari, caratterizzati da un groove pesante a cui la tastiera dona inedite coloriture, vagamente anni '70 e quelli più movimentati e complessi, debitori tanto dei Neurosis quanto delle uscite più "math" dell'Hydrahead, che si sviluppano fra momenti di stasi e sfuriate trattenute a fatica. Trait d'union fra queste due anime è la lunga My Holiday With Billie Holiday Will Never End (da un gruppo con un nome del genere che titolo potevate aspettarvi?): violenta partenza post-core, lungo passaggio "ambient" centrale che fa convivere synth e corde effettate, finale in crescendo coi due bassi che avanzano a fatica sull'orlo del caos. Musica soul per anime metal.
A dispetto dell'assetto strumentale, apparentemente limitante, sono molte le possibilità che si aprono davanti al quartetto: se sapranno sviluppare quanto di buono ci hanno fatto sentire, ne vedremo delle belle.