La Malvarrosa è una zona nelle vicinanze di Valencia, fra palme ed il mare, dove hanno avuto luogo le registrazioni di questa collaborazione fra il chitarrista inglese ed il musicista spagnolo.
Mike Cooper e Jason Kolàr invitano il sassofonista Ubaldo nel brano di apertura, in odore di Africa e sensazioni speziate, tappeti di suono che sembrano rimanere sul bagnasciuga dopo il passaggio delle onde. Le visioni e gli elementi portati dai due musicisti creano una musica ibrida, fra bassi e danze accennate su scheletri ritmici, A tratti, come in Continental Drift, si ha l’impressione di guardare il panorama delle Baleari come se fossimo nel Pleistocene, davanti ad un fuoco, in una sorta di meditazione. Mauve/Pink è album frastagliato, che si svela attraverso figure dub rupestri in Poinciana ad abbassare il ritmo e nella notturna e guardinga Bog, che sembra il vociare del mare buio, ad ammonire gli avventurieri troppo spavaldi. Nella parte centrale del disco ci si lascia cullare dal sole, dalle onde e dal vento, dai sussurri borbottanti dei cigni di Swan Whisperer e dalla pace interiore di un inter Sound World che riuscirebbe a ristabilire gli equilibri di un sommozzatore sbarcato in spiaggia dopo aver avuto uno squalo alle calcagna.
Non è un album immediato però Mauve/Pink, necessità di più ascolti per farvi entrare nel suo mondo, antro scomodo e bellissimo che ci collega con una storia musicale ante litteram, capitata per caso oggi, qui, nel 2024. Non ce la raccontano giusta Mike e Jason, avranno trovato questo tesoro in qualche forziere nascosto sotto una palma, o forse addirittura sotto il mare della Malvarrosa, ma non glie ne vogliamo anzi, siamo felicissimi di poter finalmente godere di questo filetto di brani stupendi.