Micecars – I’m The Creature (Homesleep, 2006)

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Gli elogi si sprecano per questa band romana, asso nella manica per Homesleep. Ne parlano un po' tutti, anche la press sheet dai toni eccessivamente enfatici (bomba, capolavoro, creatura geniale e via discorrendo…) può generare qualche fastidio, anche se poi questo fa parte, giustamente o meno, del gioco. Così decidiamo di liberarci di tutto quello che ruota intorno al fenomeno Micecars e cerchiamo di dare, se non un giudizio ponderato, un' impressione il più possibile legata a quello che sa dire o trasmettere un disco come I'm The Creature. Sto usando il plurale majestatis per dare un'impronta vagamente astratta e corale, così da non dare troppa importanza a chi vi scrive. Che succede dunque?… succede quel che succede: dopo due – tre – quattro ascolti (a dire il vero un poco distratti i primi due) il disco mantiene ciò che promette, ovvero, un'ottima miscela tra dEUS vecchia maniera e Pavement, il tutto supportato da una notevole vena pop (Devil) e attualizzato da ritmi sostenuti, quasi funk. Come le ultime cose dei Modest Mouse (ma lì, con tutto il rispetto, siamo già su livelli diversi). Quindi sì la bio ha ragione quando parla di "disco indie rock come se ne facevano una volta ma che suona in maniera incredibilmente moderna". E tanto ci basta sapere poi che qui ci sono canzoni davvero ben scritte e coinvolgenti, anche nella resa dal vivo (Hulk Hogan, Americans per dirne due). Non siamo d'accordo con quelli che giudicano un lavoro in base a probabili o improbabili riconferme successive, perciò diciamo che la creatura per il momento è riuscita. Però, si sa, il tempo sa come collocare tutto nelle sue (adeguate) proporzioni.