Mega Bog – End Of Everything (Mexican Summer, 2023)

In molti eravamo rimasti sorpresi da Mega Bog in occasione del suo ultimo disco Life, and another. In realtà alla sua quinta uscita Erin Elizabeth Birgy dimostrava semplicemente il suo talento ad un pubblico più ampio per una felice congiuntura.
Ma ora siamo pronti, con The Clown, a stringerci attorno ad una raccolta che profuma di nebbia di brughiera e di atmosfere che rimandano alle espressioni più felici delle passioni femminili negli anni ‘80. Il tutto senza mai suonare derivativo, anzi, è un qui ed ora originale ad esporsi, fra luci di synth ed una voce che promette giochi magici mantenendo tutte le attese. Le canzoni si muovono sul filo della notte, dove Mega Bog si erge stagliata e lucida. Echi di una lontana Kate Bush, di una Rickie Lee Jones, di una Debbie Harry, sedute ad un tavolo di una fumosa discoteca di provincia.
L’incedere del disco ha qualcosa di epico, magico quasi, caratteristica confermata dal ricordo della sua vicinanza con una comunità di magia musicale a Flagstaff, città di provenienza di Austin Jackson, autore di Love Is.
James Krivchenia dei Big Thief coproduce il disco che straripa di contenuti (una coeva raccolta di poesie della stessa Elizabeth che verrà pubblicata nel medesimo periodo, un film diretto dalla stessa in cui molteplici video si accompagnano alle musiche. L’impressione è che quanto conosciamo di Mega Bog sia solo un’infinitesimale parte del suo essere artistico. Sceglie di chiudere il disco con la dolente End of Everything, summa e sintomo del travaglio passato in questi anni e nella lavorazione del disco. Sinfonica, sofferta, cruda e bellissima, come tutto il disco. È la fine.