Meerkat – Kapnos (Afe/Grey Sparkle/Nighthawks/Ctr+Alt+Canc, 2009)

kapnos_2009

Idealmente parte integrante di una quadrilogia sugli elementi, Kapnos, che in lingua greca significa "fumo", è il terzo della serie e segue i cd Nefelodhis, di Sparkle In Grey e Maurizio Bianchi, ed Erimos, a nome MB, Hue e Fhievel. Meerkat è sostanzialmente un collettivo di musicisti formato da Adriano Zanni, Matteo Uggeri, Luca Sigurtà, Luca Bergero, Davide Valecchi, Andrea Ferraris, Fabio Selvafiorita, Paolo Ippoliti, Laura Lovreglio e Andrea Marutti (che oltre a rivestire il ruolo di musicista si occupa anche del mastering del disco). Maurizio Bianchi stavolta non è del giro, ma sue sono comunque le note di copertina, vero e proprio manifesto programmatico del contenuto del cd. I sette brani presenti in Kapnos, concettualmente molto simili ed omogenei, sono sostanzialmente delle concise suite ambientali della lunghezza standardizzata di poco più di sei minuti, costruite su sovrapposizioni di drone, field recordings e manipolazioni elettroniche. A dispetto delle premesse devo dire che la fruizione del disco non si presenta affatto pesante, anzi, le melodie, benché lunghe, dilatate e minimali, sono spesso ben presenti. La scelta dei suoni da parte dei musicisti pare infatti prediligere frequenze calde e non invadenti, suoni granulari e rotondi, talvolta carichi di solennità, e raramente si sconfina verso qualcosa di più pesante, come nel caso di Six, di Andrea Marutti e Hue, brano vicino per attitudine a certo dark ambient, forse il passaggio più inquietante e oscuro del progetto. Non avendo avuto modo di sentire Nefelodhis ed Erimos, i capitoli precedenti della quadrilogia, non posso sbilanciarmi in confronti, anche se immagino che la sostanza sia la stessa, e neppure giudicare l’opera nel suo complesso, essendo stata pensata come una quadrilogia. Quello che posso dire è che di per sé Kapnos è un disco ambient particolarmente riuscito, capace di provocare un misto di sensazioni nella testa di chi ascolta, dalla narcosi, all’inquietudine, al rilassamento più completo. E se non per questi, per quali altri motivi si dovrebbe ascoltare ambient?