Maurizio Bianchi/Pharmakustik – Metaplasie (Naked Lunch, 2014)

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Continuano ad uscire con ritmi indiavolati dischi di Maurizio Bianchi, principalmente collaborazioni: questa con Pharmakustik/Siegmar Fricke ha il sapore della rimpatriata, dato che la prima uscita fatta dai due a quattro mani c’era stata circa dieci anni fa.  Le, al solito enigmatiche, descrizioni di Bianchi sul disco ci parlano tra l’altro di meditazione ed in effetti questo Metaplasie ricorda alcuni degli episodi più riusciti del maestro in quanto a rimandi quasi kraut, anche se è meno rumoroso rispetto a due classici come Endometrio e Carcinosi. Non saprei se siano le elaborazioni di Fricke (successive al lavoro di Bianchi per quanto mi sembra di capire) o la tendenza meno powernoise della seconda parte di carriera del nostro a far sì che il suono sia un magma ipnotico di rumori e sintetizzatori analogici levigato e sinuoso: di certo i tre brani, tutti appena sopra ai venti minuti, di classe ne hanno da vendere; i due dimostrano come anche dopo una marea di uscite a proprio nome si può ancora lavorare la materia prima del suono con gusto e maestria.