La Démesure du pas è un progetto che vede misurarsi il musicista e direttore artistico Matthieu Prual con una serie di concerti in movimento di diverse formazioni.
6 musicisti, 5 fiati ( sax soprano, flauto, clarinetto piccolo, sax alto, clarinetto) percussioni e sound design.
Intorno a loro l’ambiente circostante, animali, campane, ronzii, l’eterno sentore di circospezione che porta ad accogliere ed includere l’esterno e l’altro in quella che è l’arte dell’incontro.
La beltà dell’accorgimento prende pieno possesso dell’ambiente d’ascolto, lasciandoci letteralmente in balia del fantastico senza più riconoscere cosa sia riproduzione e cosa realtà, abbassando più volte il volume stupiti dagli uccellini alternati ai rintocchi ed agli sciacqui di Mespras. Musica ispirata, che si trascina un mondo intero dentro ad un soffio acuto e che riesce a disegnare piazze semivuote e ferrovie in un sussulto. Spesso è la semplicità del suono che inebria e fa scendere il ritmo del disco nella piacevolezza: il bello del percepire stralci di melodie, ganci ed incroci senza che ci sia la forzatura di una canzone ma soltanto un rivolo di suono che a tratti si fa musica. Poi rumori, frastuoni, arie, ambienti, finanche venti minacciosi in una Eau to Crunch che mette i brividi.
Non possono non venire in mente le passeggiate sonore del percussionista elvetico Julian Sartorius ma anche le ecologie acustiche di Murray Schaffer, viste e considerate le differenti location (curiosamente tutte vicine alla costa francese ed al mare, luogo di incontro, di suono e di incrocio). Matthieu Prual e sodali riescono fortunatamente a rimanere lontani dall’esercizio di stile, coinvolgendo gli ascoltatori grazie ad una sorpresa che è quella che ci circonda ogni giorno, semplice bellezza che richiede soltanto di essere vista ed ascoltata.
Parlando di bellezza poi non possiamo non citare i disegni e le partiture sonore che saranno incluse nella versione LP di questo disco, corredato da un box confezionato e stampato a mano.