Il progetto newyorchese dei Manicburg vede impegnati Raymond J Lustig e Luigi Porto, entrambi musicisti che si muovono fra la composizione musicale, il rock ed i suoni più sperimentali. Conobbi il secondo grazie al disco Le Scimmie, edito da Snowdonia giusto dieci anni fa e, presumo, colonna sonora per il film tutt’ora inedito di Romano Scavolini, L’Apocalisse delle scimmie. Del primo posso dire che è docente alla Julliard e coinvolto in diversi progetti musicali.
Le tracce dell’esordio sono piene di stimoli, intenti e storie. Sembra di essere catapultati in un mondo che ha la forza del rock, il fascino del folk e l’aspetto del vaudeville. Tanta teatralità che cerca un’equilibrio e che quando lo trova non fa prigionieri. Giusto un paio di brani per prendersi le misure poi si vola molto alti, con il tormento boschivo All Together Nowe la marchetta beatlesiana virata zingaresca di Monkey World. Semplice chiudere gli occhi e farsi trascinare fra visioni e riferimenti Mercuryani e grandeur Corganiane senza che si arrivi mai a livelli stucchevoli, ma rimanendo fermi su un un taglio in qualche modo bizzarro ed acido. Your Balloon vola leggiadro ed a sfiatare, levandosi l’elio di dosso fino a che poche, oculate note di chitarre e basso lo facciano posare di nuovo, mestamente, al suolo.
Manicburg sembra estendersi sull’Hudson e sul territorio della grande mela in maniera dolcemente oscura ed art déco: Raymond e la sua voce calda, Luigi ed i suoni che riesce ad ottenere stringendo quasi a sé le storie che vengono narrate e vestite, lasciando che vengano a noi quasi con ritrosia, tanto sono state curate. Storie strappate a conversazioni sopra le righe, nelle quali l’affetto diventa difficile da gestire. Here’s Your Man viene soffiata con la sua tromba lontano, mentre One Man Cult sembra levitare come la neve sopra Central Park. Manicburg si chiude con la deliziosa Daughters on Valentine’s Day, una piccola gemma dolce e succosa come solo il pop sa essere alle porte dell’inverno, fra cioccolate calde e visioni natalizie.
Non abbiate paura, varcate la porta della misteriosa Manicburg e chiudete gli occhi, il viaggio sarà fatato, a volte lezioso, spesso toccante e sorprendente.
Manicburg – Manicburg (Respirano, 2024)
