L’Esperimento Del Dr.K – Un Cerchio Rosso Sangue (Flamingo, 2022)

Amo i dischi dalla durata limitata (qui siamo sui 18:50 minuti) perché ti costringono all’urgenza, poche menate, suono, immagini, descrizioni e vai con dio.
Secondo disco del progetto genovese L’Esperimento Del Dr.K, riferimenti ovvi come pochi: punk e B-movies. Dentro che ci troviamo? 11 brani di Dark Punk di serie B: coesione, garra come in un derby argentino, sacrosanto romanticismo che par di sentire un licantropo ululare alla sua bella. Perché in fondo questo è: un atto d’amore per i tempi passati, per il bel canto traviato, per l’enfasi di femmes fatales, serial killers, zombies ed alieni. Come molti prima di loro (Misfits, White Zombie, the Bomboras per dirne un paio), come (speriamo) molti dopo di loro. Perché in fondo sta roba è un po’ la nostra coperta di Linus: in questi giorni ci ha pure lasciato Ruggero Deodato che alla serie B stava come Erik Lamela alla rabona.
I quattro sono teppa impresentabile, passamontagna, occhiali scuri, giubbotto di pelle e t-shirt dei Misfits ma hanno diversi assi nella manica (rubati a qualcuno giù al porto, ne son convinto). Ritmo, una voce strepitosa, la convinizione di chi è dalla parte sbagliata e non ha più nulla da perdere. Il disco è breve e chiude con un fuoco d’artificio dopo l’altro: la lancinante Zombi, la morbida e straniante Occhi bianchi sul pianeta terra, per chiudere con una spumeggiante e drammatica Psicocinesi. Non voglio assolutamente sapere cosa facciano nella vita reale i 4: me li immagino come postini che prendono a calci i gatti, oppure come barbieri che, chiusi i nostri occhi, si devono trattenere dallo sgozzarci invece di rifarci la barba, od i macellai, che se ne fottono delle nostre risposte e ci piazzano 45 grammi in più di mortadella. Uno dei pochissimi dischi in cui la melodia italiana nel punk aggiunge qualcosa al prodotto d’insieme, un gruppo di spostati che non possiamo non amare.