Larkin Grimm con Rosolina Mar – 25/07/08 Arci Kroen (Villafranca – VR)

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Chi si aspettava la "solita" esibizione dei Rosolina Mar sarà rimasto deluso: stasera niente cavalcate hard blues, niente rock strumentale, niente distorsioni a disturbare i grilli del giardino del Kroen. Per questa serie di concerti i tre moschettieri si mettono all'umile servizio della signorina Larkin Grimm, abbandonano la consuete veemenza, abbassano i volumi e si confrontano con fantasmi con cui non ci saremmo mai aspettati potessero confrontarsi. Larkin Grimm è nata a Memphis "quattro anni dopo la morte di Elvis" (così recita la sua biografia), ma è cresciuta sui monti Appalachi e dopo aver girato l'America del nord fino all'Alaska, si è stabilita sui rilievi della Georgia settentrionale. Un po' fata dei boschi, un po' strega hippie, riversa nella sua musica l'esperienza di questi viaggi, la storia delle terre che ha percorso e di coloro che le hanno abitate prima di lei.

Non è questa la prima occasione in cui la signorina transita dalle nostre parti: la volta precedente proprio Enrico dei Rosolina le aveva organizzato alcune date, si era così creato un sodalizio che ha portato alla registrazione di alcune canzoni (una la trovate sul My Space del gruppo) e a questo tour italiano. Qualche prova, un paio di serate di rodaggio e ora si comincia a fare sul serio. Per l'occasione il terzetto veronese opera un piccolo cambio di assetto: Bruno Vanessi si occupa di basso, percussioni varie e equilibrismi; Enrico Zambon di chitarra elettrica, maracas, seconda voce e presentazioni in inglese maccheronico; solo Andrea Belfi mantiene la posizione, dietro la batteria. Al centro del palco la Grimm, nerovestitia, ad accompagnare la sua straordinaria voce con una chitarra acustica. Toni soffusi, dicevamo all'inizio. I pochi "picchi" sono dovuti al cantato, a volte al limite dello "stonato espressivo", mentre il basso è spesso lasciato in disparte per far spazio a xilofono o legnetti percossi e capita che la chitarra elettrica sia abbandonata per le maracas, così da fornire la base ideale su cui la Grimm dipinge le sue storie d'amore, morte, unicorni e drink bevuti col diavolo, in Guatemala (!); la falce di luna che osserva da lontano, lo sfondo boschivo e il caldo umido di questa "mississippiana" serata veronese non fa che accrescerne la suggestione. Assistere a un'esibizione del genere è come essere catapultati all'interno di una compilation della Revenant e un po' fa strano non sentire il fruscio dei vecchi vinili: siamo dalle parti di una musica anticlarkin_grimm___kroena ("tu chiamala, se vuoi", prewar folk) che se da un lato lascia affiorare substrati ancora più lontani di canti irlandesi, ninnananne indiane, filastrocche negre, dall'altro fa parte di una cultura che conosciamo bene: gli echi di Dylan e dello Springsteen migliore, che emergono di tanto in tanto, lo dimostrano. Proprio per questo non si tratta di semplice revival: è musica che comunica e emoziona, anche e soprattutto per questo suo essere ponte con un passato di cui comunque abbiamo un minimo di consapevolezza, magari inconscia. Qualche sbavatura, dovuta all'ancor non perfetta coesione, non invalida la bellezza del concerto, che fa sperare nella continuazione di un sodalizio che ha appena iniziato a dare i suoi frutti. Alla fine, qualcuno si domandava se fosse stato proprio necessario scomodare un gruppo dalla "potenza di fuoco" di Rosolina Mar per supportare un set così minimale e, per certi versi, "normale". Tralasciando la questione dell'affiatamento evidentemente esistente fra le due anime di questo ensemble, potremmo anche rispondere di "no". Ma, sempre all'inizio, parlavamo di fantasmi. Siamo abituati a vedere i tre veronesi evocare gli spiriti dei grandi bluesman elettrici, da Tony Iommi indietro fino a Chuck Berry; stasera invece i referenti sono altri, gente che suonava musiche che ancora non erano state suddivise in generi, che non avevano ancora un nome. E un nome non hanno neppure molti di questi musicisti: un'occasione unica di conoscere e sperimentare nuovi (o antichi?) suoni, di allargare le proprie esperienze, accompagnati da una sciamana d'eccezione. Per cui sì, poteva esserci qualsiasi altro gruppo a supportare Larkin Grimm stasera, ma che ci fossero i Rosolina Mar rende il tutto particolarmente sensato.

(Foto di RiK)