La Tène – Ecorcha / Taillé (Bongo Joe, 2023)

Ho questa immagine che l’ascolto dei LaTène, in generale, ma in quest’album forse ancor di più, mi risveglianella mente: i Velvet Underground nel 1965, Angus Mac Lise alle pelli, se questi fossero nati in una fattoria romanda anziché a New York. Suono minimale, reiterato, ebbro di profumi e di natura, lanciato in due brani che si esauriscono soltanto quandoleforze vengono meno. Un percorso naturale che va ad unire tradizione, minimalismo, folklore e psichedelia. Aggiungiamo un immaginario visuale del gruppo che sembra estrapolato da un Fabrice Du Welz imprigionato in una fattoria senza colori ed avremo il quadro completo della faccenda.
Assolutamente trascinanti quanto decidono di cambiare ritmo, a testimoniare quanto vicine possano essere esperienze come quelle di una festa del raccolto ed il Theatre of Eternal Music.
L’Ecorchá, lo scorticare,laTaillée, il taglio.Leispirazioni?LaPassion, brano cristiano classe 1883 di Félix Arnaudin e Saoko, pezzone da paura di Rosalia del 2022. È festa, è trance, è fare di se stessi suono collegandosi ad archetipi e rituali. Onestamente, appena ho saputo sarebbe uscito l’ho annunciato in redazione come possibile disco dell’anno. Beh, dopo i primi inebrianti ascolti devo dire cheleaspettative sono state ampiamente ripagate Non resta che vederli dal vivo, sudati, boccali di sidro artigianale, ebbri di suono, di vita e di morte.


Incapace di resistere alla mia curiosità riesco ad ottenere un’intervista. A rispondermi è Laurent Peter aka d’Incise, incaricato agli Harmonium, alle percussioni ed alle elettroniche del progetto.
SODAPOP: La Passion di Felix Arnaudin e Saoko di Rosalia. Come la storia e l’attualità musicale partecipano alla creazione musicale dei La Tène? Dall’esterno il vostro suono parrebbe essere talmente definito e delimitato da risultare impermeabile agli agenti esterni. Che cosa è successo?
D’INCISE: Penso giustamente che sia l’avere questo quadro così definito a permetterci d’essere ispirati per delle fonti così differenti (i sue spunti arrivano direttamente da colpi al cuore da parte di Alexis Degrenier, il nostro suonatore di hurdy-gurdy) e di cogliere questi spunti senza perdere il nostro carattere. Su questo nuovo album, il nostro quarto, il gioco per noi è stato effettivamente quello di provocarci partendo da loro e cercando delle soluzioni musicali che ci permettessero comunque di far rimanere La Tène quello che sono. Questo processo per noi va a rientrare nello spirito dell emusiche tradizionali, dove le cose non sono fisse, o di proprietà, la trasmissione orale e la trasformazione sono fondamentali.
SODAPOP: Ora, fatemi partire dall’inizio: chi sono i La Tène e come si sono formati? Negli ultimi due album La Tène si è molto ingrandita, ora avete raggiunto una stabilità di formazione?
D’INCISE: Il trio originale (Alexis Degrenier, Cyril Bondi e d?incise) si è incontrato attorno a musiche sperimentali più o meno acustiche e riduzioniste che ciascun membro praticava all’epoca (e pratica ancora). Ma improvvisamente è arrivata l’influenza ed il forte interesse per le musiche tradizionali della Francia centrale e la voglia di una musica più folle e selvaggia. Il brano Danse de Vouerca (contenuto nell’album Vouerca/Fahydel 2016 e descritto, nella pagina Bandcamp della band, come Traditional experimental hypnotic endless medieval r’n’b) ha colorato tutto quello che lo ha seguito.
La formazione attuale, a sette membri, corrisponde ad una realtà del momento, che ci porta con sé ricchezza ed energia nuove, stabilizzandosi nello storico del gruppo con il terzo album ma non è necessariamente definitiva.
SODAPOP: Dopo i primi ascolti, dovessi piazzare il vostro suono potrei lanciare come referenze il Theatre of Eternal Music ed il folclore ancestrale più lontano e selvaggio. Quali sono le vostre ispirazioni culturali, visuali e musicali?
D’INCISE: Sì, sono delle buone indicazioni fra le altre. Rivendichiamo un legame con il minimalismo, per il fare molto con pochi elementi, per scelta estetica o per limitazione materiale. È un approccio che si ritrova anche in certe musiche tradizionali così come nelle musiche sperimentali e di avanguardia del ventesimo secolo. Sicuramente adoriamo e siamo vicini al collettivo La Novià (https://www.la-novia.fr/index.php) per il loro lavoro (e dei loro predecessori) sulle musiche dell’Alvernia e della Francia centrale. Potrei anche parlarti del dub e della techno a titolo personale, ci ritrovo le medesime energie di danza infinita, ossessiva, liberatoria e questo rapporto al minimalismo.
SODAPOP: Mi è capitato recentemente di accompagnare in auto una collega mentre stava suonando Taillé. Dopo circa un minuto mi ha chiesto se fosse musica. Cosa distingue il suono dalla musica secondo La Tène? E che ne è del rumore?
D’INCISE: Hahaha!! Sono abituato a questo tipo di esternazioni ma non veramente per La Tène, sono il mio gruppo più pop! Per prenderla più alla larga, sì, veniamo da un apratica musicale dove “tutto è musica”, i rumori, le dissonanze, al medesimo titolo di una scala minore. Il suono dei La Tène si caratterizza per molti motivi ripetuti e dei timbri molto pieni, leggermente distorti, bisogna entrarci dentro, facendosi trasportare da questa massa complessa, abbandonandois all amusica (possibilmente danzando).
SODAPOP: Siete originari in parte della Svizzera Romanda ed in parte della Francia. Per quanto riguarda gli spettacoli dal vivo, che genere di situazione preferite? Avete già avuto occasione di suonare al Sud delle alpi, in Ticino oppure in Italia? Avete per caso delle manovre in questo senso al seguito del nuovo disco?
D’INCISE: Siamo un gruppo notturno, dell’ubriachezza sotto tutte le sue forme. Suonare come La Tène è un fattore fisico, estenuante a volte, per il quale è molto importante un ritorno diretto da parte del pubblico. Abbiamo suonato a Venezia ed a Roma, all’interno di situazioni istituzionali legate a rappresentazioni culturali svizzere, ma per il momento non abbiamo altri piani previsti per la regione.
SODAPOP: Se doveste essere designati curatori di un festival e poteste organizzare due serate di concerti, con tre gruppi a sera, come comporreste la programmazione? Ovviamente sareste obbligati a suonare come La Tène.
D’INCISE:
1 Alice 1 Clara Levy
2 La Tène 2 Jéricho (de La Novia)
3SHXCXCHCXSH 3 Jah Shaka Sound System