Julia Reidy – World In World (Black Truffle, 2022)

Partiamo da quello che so di Julia Reidy. Australiana ma residente a Berlino, classe 1993, autrice di 9 lavori, in solo o accompagnata, su diverse etichette tra cui Editions Mego e Black Truffle (fondata da un certo Oren Ambarchi). Nessuna idea di come me la sia persa finora (anche abbastanza clamorosamente, le mie ricerche sui media a me più affini la mostrano ritornante su Battiti e presente su The New Noise, Rockerilla ed ascoltatori/musicisti/produttori ed amici attenti come Salvo Pinzone e Luigi Pugliano) ma, fortunatamente, il fato ha voluto che cascassi sopre questi suoni. Parliamo quindi di chitarra solista sperimentale, ambito che ha non ha ne parametri ne confini, tanti sono gli artisti che ci giocano con carte diverse (tra quelli di cui recente abbiamo parlato su queste pagine citiamo Sergio Sorrentino & Loren Connors Manuel Mota, tra i miei preferiti anche Bill Nace e Bill Orcutt, oppure Richard Youngs o David Grubbs). Julia si muove in altre dimensioni, diciamo che incamera viaggi tra le sue corde in scatoline folk-pop. L’agire è libero ma riconoscibile ed assimilabile, riconducibile a qualcosa di familiare ed arcaico. Le note, i fields recordings e gli spazi giocano su più livelli, come fossero degli antichi bozzetti in bianco e nero sui quali a tratti traspare la voce di Julia. Si respirà serenità nel prendere la strada meno ad effetto e più consona a creare un ambiente in cui stupirsi con poche cose: delle corde, delle mani, bravura a pacchi.

Attorno a Julia sembra esserci spazio, spazio nel quale i suoi mormorii si muovono agilmente (come in Walls and Clearings)  lasciandoci addosso una sensazione pulita di levità. Con lo scorrere dell’album si percepiscono differenti ambientazioni ma è al penultimo brano, Paradise in Unrecognisable Colours, che vi è uno scarto maggiore. Si percepisce preoccupazione, tensione, che si trasmuta in antichità ed una sorta di primitivismo per la comclusione dell’album.

Un lavoro molto interessane, che sa catturare l’attenzione e lanciarsi oltre i propri stilemi, gettando semi che potranno essere rigogliosi in futuo. Recuperata una piccola chicca parecchio intensa.