Julia Kent – Asperities (Leaf, 2015)

Julia Kent arriva al quarto disco solista e riesce a sorprendermi con Asperities, che per me è la sua uscita migliore: anche superiore all’esordio Delay del 2007 che mi aveva fatto gridare al miracolo ai tempi ed era rimasto anche in seguito il mio preferito; seppure con uno schema consolidato la canadese sfoggia stile, tecnica e ispirazione componendo un disco notevole.  Violoncello campionato rigorosamente dal vivo e qualche field recordings: formula apparentemente semplice ma con cui Julia Kent suona come un’intera orchestra e non si ha mai e poi mai l’odiosa sensazione di stare ascoltando qualcosa in “loop”. Lo stile è sempre tra l’elettronica e la colonna sonora, con una forte dose melodica e un accenno di atmosfere neoclassiche: i brani sono davvero i meglio composti e i più riusciti della discografia, con tempi perfetti, suoni bilanciati e un gusto straordinario. Non perdetevi il disco e neanche la resa dal vivo del disco, davvero notevole.