Josh Thorpe – How Things Happen (Rat Drifting, 2022)

Un gioco, il richiamo ad un cane immaginario, lo scrivere di una passeggiata, l’unirsi di pezzi casuali fino alla creazione di un brano. How Things Happen di Josh Thorpe è anche tutto questo, ma soprattutto è una litania leggera, come se Lou Reed fosse uno sbarbatello di 20 anni che volesse sembrare più esperto e giocasse a fare l’uomo esperto. Una chitarrina jazz, qualche tromba, un piano. Ora chiudete gli occhi, è domenica mattina, il sole bacia la vostra cucina, la vostra bella si avvicina a voi, c’è questa musica e nulla potrebbe andare meglio, fidatevi. Sono passati 17 minuti circa, vi ridestate sornioni dal dormiveglia, ci sono dei fiati che cercano una loro dimensione provando qualche suono libero. Si continua così, tra lallazioni, ritmi, scatti pigri. Poi un cambio, una chitarra, il rientro di una voce rilassata schermata da archi taglienti, quasi come se Mike Pathos accompagnasse un il Lou Reed rilassato di sopra. È Where Is Rita and George, si dinoccola colpendoci al cuore, ormai trovata la chimica non riusciamo a resistere al canovaccio. Si chiude con Telefono, trattenuta al violino, a ricercare una linea ed una direzione.
Album a corrente alternata, impegnativo ed allo stesso tempo accogliente, un bel dilemma stimolante.