Io Monade Stanca – Three Angles (Canalese*Noise et al., 2013)

Piemontesi, classe 1987, visionari, favolosi. Potrei fermarmi qui linkando il video di Momra Rusia, primo singolo tratto da quello che è il loro terzo album. In fondo “è quando le parole non servono che inizia il potere della musica” (Wagner docet!) e qui di musica potente trattasi, appunto. A voler fare la furba tirerei in ballo un paragone coi Pink Floyd di Syd Barrett e le sue sperimentazioni, iperboli sonore, droghe acustiche per la mente, urletti e vocalizzi che amplificano l’effetto degli strumenti – 90 Gradi  – e tutto si collegherebbe a gente superbamente e matematicamente post-rockkosa tipo Tortoise, ma gli Io Monade Stanca, pur essendo contenitori di gran bei pezzi di passato musicale, sputano fuori roba con caratteristiche personalissime e non veramente rimandabili ad altro. Più che musicisti, li avverto come artisti a tutto tondo: non solo suonano, giocano con suoni e parole, li rendono solenni (Birichino Sarai Tu mi sembra una qualche formula in reverse à la Eyes Wide Shut) e cercano la callofonia sia musicale che nei testi – Un giro In Bici -, curano ogni singolo dettaglio di contorno alla produzione sonora (dai, su, quanta gente c’è che suona bene E fa video belli E ha cover fighe E senza etichette che allungano il cash?) in maniera, per me, eccellente. Triste da dire, ma penso siano uno dei gruppi italiani ‘meno italiani’ che io abbia mai avuto il piacere di ascoltare e, per combinazione – o infatti -, suonano parecchio all’estero, dove hanno intessuto rapporti con diverse etichette (la loro si chiama Canalese*Noise ed è grazie alla collaborazione con altre sette che questo terzo lavoro ha visto la luce) e hanno iniziato progetti e collaborazioni (in Télefilm suona Xabier Iriondo che è italiano, ma ha la testa ‘non italiana’ pure lui…). Due righe per la copertina di Three Angles che è ad opera di Mr Layne e che trovo bellissima proprio: leggendo in rete di come i Monade (confidenziale… dopo un sacco di tempo nel mio mp3, ormai siamo amici…) siano influenzati anche dalla psicomagia di Jodorowsky, mi sono venute in mente alcune scene de La Montagna Sacra, opera filmica piena zeppa di simbologia e particolari significativi come anche l’artwork in questione è innegabilmente, un trittico dove i tre cuneesi sono angeli e divini e sopra di loro, nella parte centrale, il tendone di un circo. Alla mia curiosità piacerebbe molto parlarne con l’autore.