Cosa poter dire del ritorno degli Idaho?
La parte triste e dimessa di Los Angeles, forse fra i pochi ad aver capito che quegli angeli sono parvenza di defunti e di morte. In qualche modo potremmo avvicinarli a dei Chokebore con meno rabbia e più rassegnata consapevolezza, ma basti sapere che Lapse potrà diventare il vostro nuovo lenitivo per le brutte giornate estive, in una mezz’ora abbondante dove cercare la nuvola perfetta con la quale coprire il sole.
Al momento composto da Jeff Martin e Robert Fronzo (anche se nelle foto promozionali relative risultano essere in tre), il duo suona come se gli anni non fossero mai passati (l’ultimo disco risaliva al 2011, You Are a Dick sulla francese Talitres Records) ed il rimettersi in pista anche dal vivo a partire dal 2021 ha sicuramente portato nuovi stimoli. Accasatisi presso la Arts & Crafts di Kevin Drew dei Broken Social Scene (in combutta con Jeffrey Remedios, che negli anni si è fatto le ossa fra Virgin ed EMI e dirige il Toronto Film Festival) suonano freschi come se non fosse passato che un paio d’anni dalla loro fatica.
Di sicuro proteggersi dal sole e dall’entusiasmo è servito ed i frutti si vedono: un’elegante Snakes dal vestito buono per nascondere i denti, una Across the Sky che brancola nel buio con una linea vocale più pop del solito, in qualche modo accomodante e sorniona in maniera sorprendente. Ma è un secondo, prima di scendere in una pressoché definita Throw the Game, nella quale il senso di difficolta permea lo spazio in maniera assassina e la speranza che il gioco si rilanci è accorata. Quella degli Idaho è una musica come passione, che esce dalle budella in maniera compita ed elegante, ma che trattiene un tormento difficile da abbracciare ma che sentiamo profondamente nostro, dopo tutti questi anni. 29 Palms, presso San Bernardino, ci lascia così, una breve coda strumentale, noi fermi, gli Idaho se ne vanno ancora.