I Treni all’Alba – Folk Destroyers (I Dischi Dell’Amico Immaginario/Smartz, 2008)

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Elegante progetto maturato negli ultimi sei anni tra elementi del circuito alternativo valdostano e torinese: I Treni All'Alba sinuosi e delicati si inseriscono in quella nicchia musicale (palese ossimoro, considerato l'enorme spettro d'influenze) che Ronin e, per assonanza di ragionamenti, Calexico meditarono già anni fa. Folk quindi, ma nella costruzione non nella distruzione.
A mio giudizio infatti il flusso di pensieri scorre pienamente, nel senso che influenze e ispirazioni si sciolgono completamente in una calda cera che coinvolge, incanta, evoca sagre paesane quanto colonne sonore di Ortolani ed è davvero difficile restarne indifferenti. Musica da matrimoni, da funerali, musica per far ballare il proprio partner e per riappropriarsi completamente di quella tradizione popolare che non ha confini geografici disegnati sulla carta, ma è comunque pregna di un'immaginario tipicamente europeo. Una colonna sonora molto emozionante. Per chi ancora porta a ballare la propria ragazza, per chi beve vino nei bicchierini di plastica e per chi fa la fila alla Fiera del bue grasso.